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Che limiti deve avere la scienza?
Proteggere il Creato, perché non siamo i padroni del mondo
Tecnologia ed economia: la scienza non deve escludere nessuno
Il progresso costante genera interrogativi sempre nuovi

L'etica della scienza

Che limiti deve avere la scienza?

Proteggere il Creato, perché non siamo i padroni del mondo

Tecnologia ed economia: la scienza non deve escludere nessuno

Il progresso costante genera interrogativi sempre nuovi

Che cos'è l'etica della scienza?

Che cos'è l'etica della scienza?

L'etica della scienza è la disciplina filosofica che studia le implicazioni morali delle discipline scientifiche e dell'uso sociale della scienza.

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La scienza, cioè l’insieme delle discipline fondate sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che utilizzano linguaggi formalizzati (come per esempio la matematica), si è sviluppata nella sua “forma” moderna con la rivoluzione scientifica del XVII secolo.
In seguito il ruolo della scienza si è sempre più rafforzato dal punto di vista sociale, istituzionale, metodologico e culturale: oggi la scienza è uno degli aspetti che meglio caratterizzano, anche per le innumerevoli applicazioni tecniche, la realtà contemporanea.

Naturalmente a questo sviluppo corrisponde un altrettanto vivace dibattito sulle finalità della scienza e sui limiti che vanno eventualmente posti ai suoi metodi di ricerca (è il caso, per esempio, di chi si oppone alla sperimentazione sugli animali) e all’applicazione pratica delle conoscenze e delle tecnologie (è il caso, per esempio delle tecnologie legate al nucleare o che, comunque, possono avere applicazioni militari).

La Chiesa Cattolica considera la scienza un dono di Dio all’uomo, per aiutarlo a prendersi cura del Creato: l’uomo deve dunque rifuggire dalla tentazione di sentirsi “padrone” della natura.
Oggi il dibattito sull’etica della scienza riguarda soprattutto aspetti legati alla bioetica (grazie anche al rapido sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie sanitarie) e deve rispondere (compito non facile) a numerosi nuovi interrogativi, come per esempio quelli che riguardano la produzione di alimenti OGM, una scelta che molti rifiutano ma che appare ad altri una valida soluzione per nutrire la popolazione mondiale, in costante aumento [vedi Sicurezza alimentare].

La complessità della riflessione sugli aspetti etici della scienza è testimoniata anche dai numerosi altri ambiti coinvolti, come quelli dell’economia e della politica, che possono (specie in assenza di regole condivise) influenzare considerevolmente lo sviluppo e soprattutto l’applicazione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche.

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L'ETICA DELLA SCIENZA:

una consapevolezza antica,
un problema attuale

AMBITI COINVOLTI

Scienza e società

Scienza e bioetica

La posizione della Chiesa Cattolica

LA POSTA IN GIOCO

La risposta ai nuovi interrogativi

Una riflessione complessa

L'ETICA DELLA SCIENZA: una consapevolezza antica, un problema attuale

Scienza e società

Scienza e bioetica

La posizione della Chiesa Cattolica

La risposta ai nuovi interrogativi

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L'etica della scienza

Perché è un problema etico

La preoccupazione per gli aspetti etici legati alla diffusione delle scienze e per le applicazioni concrete delle diverse tecnologie risale certamente già ai tempi più antichi. La scienza, cioè l’insieme delle discipline fondate sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che utilizzano linguaggi formalizzati (come per esempio la matematica), si è sviluppata però nella sua “forma” moderna con la rivoluzione scientifica del XVII secolo, e ha avuto poi progressi assai rapidi soprattutto a partire dal XX secolo, con grandi scoperte (come per esempio quelle legate all’energia nucleare) che hanno dato anche origine a vivaci discussioni in ambito etico. 

L'etica della scienza oggi è sempre più strettamente legata all'applicazione delle scoperte scientifiche (con le loro ricadute tecnologiche) e alle loro conseguenze sociali.

Un aspetto importante del dibattito etico in ambito scientifico è quello della bioetica, lo studio della condotta umana nell'area delle scienze della vita e della cura della salute, esaminata alla luce di valori e principi morali.

La Chiesa Cattolica considera la scienza un dono di Dio all’uomo, per aiutarlo a prendersi cura del Creato: l’uomo deve dunque rifuggire dalla tentazione di sentirsi “padrone” della natura.

Oggi il dibattito sull’etica della scienza riguarda soprattutto aspetti legati alla bioetica (grazie anche al rapido sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie sanitarie) e deve rispondere (compito non facile) a numerosi nuovi interrogativi, come per esempio quelli che riguardano la produzione di alimenti OGM, una scelta che molti rifiutano ma che appare ad altri una valida soluzione per nutrire la popolazione mondiale, in costante aumento.

La complessità della riflessione sugli aspetti etici della scienza è testimoniata anche dai numerosi altri ambiti coinvolti, come quelli dell’economia e della politica, che possono (specie in assenza di regole condivise) influenzare considerevolmente lo sviluppo e soprattutto l’applicazione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche.

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Ebola: un’epidemia, tanti interrogativi

Fabio Turone

L’epidemia di Ebola, il temibile virus che nel 2014 vede una rapida diffusione, pone a scienziati ed esperti d’etica nuovi interrogativi, particolarmente drammatici anche per la necessità di fornire una speranza in tempi rapidi agli ammalati.

«Non c’è futuro nell’infettivologia. Tutte le malattie infettive sono state sconfitte»: ben prima dell’AIDS, fu l’arrivo sulla scena di Ebola a smentire questa affermazione, assai comune nelle facoltà di medicina negli anni Settanta del secolo scorso. Il virologo belga Peter Piot, che nel 1976 fu proprio tra gli scopritori di questo temibile virus, racconta nella sua biografia di esserselo sentito dire da un professore che gli suggeriva di dedicarsi ad altro. Lui però ignorò il consiglio perché aveva la fissazione di voler andare in Africa, dove era sicuro di trovarsi davanti a un gran numero di interrogativi scientifici ancora aperti. Di lì a qualche anno, proprio grazie all’esperienza accumulata studiando Ebola, si sarebbe trovato molto meno impreparato di tanti altri nel fronteggiare HIV e AIDS.

Ora, dopo quarant’anni e dopo l’emergenza planetaria dell’AIDS, Ebola torna a spaventare la comunità scientifica, al punto di spingerla nel nome della fretta a rivedere prassi consolidate, reinterpretando in una luce nuova le raccomandazioni messe a punto in tema di etica della sperimentazione.

D’altra parte è una fretta che trova giustificazione non solo sul piano razionale, nelle cifre del contagio in rapido aumento, ma anche sul piano simbolico: nell’era delle pubblicazioni elettroniche, la rivista Science ha pubblicato alla fine di agosto 2014 uno studio sulle caratteristiche genetiche del virus che aveva causato un gran numero di casi nell’ospedale di Kenema, in Sierra leone, annunciando che durante le poche settimane intercorse tre infermieri, un tecnico di laboratorio e un medico elencati fra i coautori erano deceduti proprio a causa del virus che avevano contribuito a conoscere un po’ meglio.

«Dobbiamo cambiare la percezione per cui questa situazione è senza speranza e fornire una speranza realistica», ha spiegato a inizio settembre Marie-Paule Kieny, vice direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, al termine dell’incontro in cui oltre 200 ricercatori, eticisti e clinici esperti si sono riuniti per fronteggiare l’emergenza. Giusto un paio di giorni prima, a Bethesda, una paziente trentanovenne era stata la prima a ricevere un nuovo vaccino sperimentale mai testato sull’uomo: con le nuove procedure approvate, quel vaccino e un altro altrettanto promettente potrebbero essere impiegati su migliaia di professionisti sanitari impegnati in prima linea nel giro di appena due mesi, se gli studi preliminari dimostreranno la loro efficacia.

Uno studio pubblicato il 7 settembre 2014 su Nature Medicine ha mostrato che nelle scimmie l’uso combinato di due tra i vaccini geneticamente modificati oggi allo studio (che usano un virus attenuato per risvegliare la risposta immunitaria contro le proteine dell’Ebola) assicura una protezione durevole contro l’infezione da Ebola. E anche se in questo momento nessuno si aspetta che un vaccino riesca a rallentare l’epidemia direttamente, la speranza è che permetta di mantenere al lavoro chi è attualmente impegnato negli sforzi di contenimento e attrarre nuovo personale.

L’ampio gruppo multidisciplinare ha quindi confermato la decisione presa all’inizio di agosto da un comitato ristretto, composto da appena 12 esperti, anche se sono rimasti irrisolti molti dei problemi sollevati già allora: «Non è chiaro chi dovrebbe soppesare rischi e benefici di una qualsiasi terapia, perché questo non può essere lasciato ai potenziali soggetti», spiegava il bioeticista Arthur Caplan, che sottolineava l’esigenza di chiarire chi pagherà per le cure e come si tuteleranno le aziende contro eventuali richieste di indennizzo nel caso in cui le terapie sperimentali causassero eventi avversi gravi.

La domanda più difficile di tutte, quella sulla gerarchia di priorità nell’accesso alle prime, limitate, dosi di farmaci e vaccini, ha per ora trovato una risposta: saranno come detto i professionisti sanitari a ricevere per primi i preparati più promettenti, tra cui al momento l’OMS indica anche i derivati di sangue e siero prelevati ai sopravvissuti, il cui impiego è stato in alcuni casi associato alla guarigione. Secondo alcuni esperti sarà anche importante approfondire l’ipotesi suggerita da alcuni studi secondo cui gran parte della popolazione dell’Africa Occidentale sarebbe oggi immune, per aver sviluppato nel tempo gli anticorpi. Di certo gli esperti sono consapevoli del fatto che qualsiasi sperimentazione in corso di epidemia renderà ancora più complesso condurre test clinici rigorosi.

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Copertina

La definizione

Il problema

Il fatto

In Italia la ricerca scientifica:

  • è del tutto demandata all’iniziativa privata

  • è regolata dalle singole Regioni

  • è promossa dalla Repubblica

  • non è menzionata dalla Costituzione

3

La scienza moderna nasce:

  • con la “rivoluzione scientifica” del XVII secolo

  • nell’antica Roma

  • con la scoperta del DNA, nel 1953

  • grazie alle scoperte di Albert Einstein

1

La Chiesa Cattolica ritiene la scienza:

  • un ambito da regolare strettamente, sulla base dell’Antico Testamento

  • un dono di Dio all’uomo

  • un pericolo, poiché la tecnologia viene utilizzata per scopi maligni

  • una dimensione al di fuori della sua sfera di intervento, che è solo spirituale

2

Domande per riflettere

  • Insieme all’insegnante, ricercate quali sono le istituzioni scientifiche italiane che si occupano di aspetti etici, come per esempio il Comitato Nazionale di Bioetica.

  • Anche grazie a Internet, raccogliete informazioni sintetiche sul loro operato e riassumetele in una breve scheda.

  • Insieme all’insegnante, raccogliete alcuni articoli su un tema attuale legato all’etica della scienza, (per esempio la sperimentazione di farmaci per rispondere a emergenze sanitarie come Ebola) e verificate se i mezzi di comunicazione di massa sono in grado di spiegare con chiarezza i diversi aspetti tecnici ed etici o se, viceversa, fanno ricorso principalmente ad argomenti emotivi.

  • Facendo riferimento alla vita di tutti i giorni, cercate di individuare gli aspetti “etici” legati anche ai piccoli gesti quotidiani che implichino l’uso della tecnologia (per esempio quando utilizziamo le diverse forme di energia, o i mezzi di trasporto).

Dilemmi per discutere

La scienza:

Deve avere come unico scopo il benessere di tutta l’umanità

Non deve necessariamente rispondere a esigenze pratiche, ma può nascere dalla semplice curiosità

La ricerca scientifica:

Non deve avere nessun vincolo

Deve essere regolata in modo da evitare studi e ricerche che possano essere usati per danneggiare altri uomini

Le nuove tecnologie:

Devono tenere conto soprattutto della necessità di proteggere l’ambiente

Devono consentire soprattutto il progresso, il risparmio e la creazione di nuovi posti di lavoro

Fare il punto

Riflettere

Discutere

L'etica della scienza | Per approfondire

Che cosa dice la Legge

La rapida evoluzione scientifica e tecnologica si riflette anche a livello legislativo e giurisprudenziale, con un numero sempre crescente di provvedimenti di legge e di sentenze che regolano una materia molto complessa, basti solo pensare alle tematiche relative all’ambito bioetico, come la fecondazione assistita [vedi Fecondazione assistita], o all’aspetto della trasparenza della ricerca scientifica (un tema affrontato di recente dalla legge italiana).
La regolazione degli aspetti etici della scienze e della tecnologia è poi particolarmente complessa in quanto i diversi Paesi possono adottare provvedimenti di legge anche molto diversi fra loro, e soggetti a rapidi mutamenti in seguito allo sviluppo di nuove metodologie e all’applicazione di nuove tecnologie.

In Italia,

Costituzione della Repubblica italiana

Art. 9 - La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Art. 33 - L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. (…) Le istituzioni di alta cultura, università e accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.


Legge 112, 7 ottobre 2013

Art. 4 - I soggetti pubblici preposti all’erogazione o alla gestione dei finanziamenti della ricerca scientifica adottano, nella loro autonomia, le misure necessarie per la promozione dell’accesso aperto ai risultati della ricerca finanziata per una quota pari o superiore al 50 per cento con fondi pubblici, quando documentati in articoli pubblicati su periodici a carattere scientifico che abbiano almeno due uscite annue. I predetti articoli devono includere una scheda di progetto in cui siano menzionati tutti i soggetti che hanno concorso alla realizzazione degli stessi (…).

Al fine di ottimizzare le risorse disponibili e di facilitare il reperimento e l’uso dell’informazione culturale e scientifica, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca adottano strategie coordinate per l’unificazione delle banche dati rispettivamente gestite, quali quelle riguardanti l’anagrafe nazionale della ricerca, il deposito legale dei documenti digitali e la documentazione bibliografica.

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Il parere della Chiesa Cattolica

La Chiesa Cattolica promuove e sostiene il progresso scientifico, sottolineando l’importanza di condividere le conoscenze scientifiche soprattutto con i Paesi più poveri.

La Chiesa Cattolica considera la scienza un dono di Dio all’umanità, e tuttavia mette in guardia dalla tentazione di considerare il creato proprietà esclusiva dell’uomo.

Francesco, La scienza, dono di Dio

Dobbiamo avere questo atteggiamento: di vedere che il creato è cosa buona e bella. Ecco il dono della scienza, di questa bellezza: lodiamo Dio, ringraziamo Dio, di averci dato tanta bellezza. E questa è la strada. E quando Dio finì di creare l’uomo, non dice: «Vide che era cosa buona», dice che era «molto buona!». Ci avvicina a Lui! Agli occhi di Dio noi siamo la cosa più bella, più grande, più buona, della creazione.

Il dono della scienza ci pone in profonda sintonia con il Creatore e ci fa partecipare alla limpidezza del suo sguardo e del suo giudizio. Ed è in questa prospettiva che riusciamo a cogliere nell’uomo e nella donna il vertice della creazione, come compimento di un disegno d’amore che è impresso in ognuno di noi e che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle.
Il dono della scienza ci aiuta a non cadere in atteggiamenti eccessivi o sbagliati. Il primo è costituito dal rischio di considerarci padroni del creato.

Ma il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine. Il secondo atteggiamento sbagliato è rappresentato nella tentazione di fermarci alle creature, come se queste possano offrire la risposta a tutte le nostre attese.

Vorrei anche incoraggiarvi a condividere le conoscenze acquisite sull'universo con la gente dei vostri rispettivi Paesi. Solo una piccolissima parte della popolazione mondiale ha accesso a tali conoscenze, che aprono il cuore e la mente ai grandi interrogativi che l'umanità da sempre si pone: Da dove veniamo? Dove andiamo? Che senso ha questo universo di centomila milioni di galassie? La ricerca di risposte a queste domande ci predispone all'incontro con il Creatore.


Pontificia Accademia delle Scienze, Promuovere il progresso

Gli obiettivi della Pontificia Accademia delle Scienze sono:

- Promuovere il progresso delle scienze matematiche, fisiche e naturali e lo studio delle relative questioni epistemologiche.
- Riconoscere l'eccellenza scientifica.
- Stimolare un approccio interdisciplinare alle conoscenze scientifiche.
- Incoraggiare i rapporti internazionali.
- Permettere al maggior numero possibile di persone e di popoli di beneficiare della scienza e della tecnologia.
- Promuovere l'istruzione e la comprensione scientifica presso un vasto pubblico.
- Assicurarsi che la scienza operi a vantaggio della dimensione umana e morale dell'essere umano.
- Permettere alla scienza di ottenere il ruolo di promotrice della giustizia, dello sviluppo, della solidarietà, della pace e della risoluzione dei conflitti.
- Favorire l'interazione tra fede e ragione e incoraggiare il dialogo tra la scienza e i valori spirituali, culturali, filosofici e religiosi.
- Fornire opinioni autorevoli su questioni scientifiche e tecnologiche.
- Cooperare con i membri di altre Accademie in uno spirito di amicizia al fine di promuovere tali obiettivi.

L'etica della scienza | Per approfondire

Il parere delle diverse religioni

 


Roshdi Rashed, Una lunga tradizione

La denominazione “scienza islamica” è, anch'essa, perfettamente adeguata: lo sviluppo di questa scienza, infatti, dovuto a studiosi di origine linguistica, etnica e religiosa diversa, è sempre avvenuto nei centri urbani della civiltà islamica ed essenzialmente in lingua araba.
Usata in riferimento alle scienze in questione, la formula “scienza islamica” non può generare confusione con la concezione della scienza islamica intesa come scienza dei musulmani. Quest'ultima accezione viene riservata dagli autori antichi solo alle scienze direttamente legate alla Rivelazione.
Si tratta in particolare di quattro gruppi di discipline: le scienze coraniche (esegesi del Corano, le ragioni della Rivelazione, le regole della recitazione, ecc.); le scienze profetiche (la parola del Profeta, la sua trasmissione, le regole d'interpretazione, ecc.); le scienze dei fondamenti della religione (Dio, la profezia, il dogma, ecc.); le discipline giuridiche fondate sui principî dell'Islam. La differenza essenziale tra queste scienze definite dagli antichi “scienze della trasmissione” (al-῾ulūm al naqliyya) e le altre, dette “scienze razionali” (al-῾ulūm al-῾aqliyya), è che le prime dipendono dalla Rivelazione e sono proprie dei musulmani, mentre le seconde riguardano la sola ragione e sono comuni a tutti gli uomini.


Enzo Campelli, Un metodo che pone domande

Oggi vi è consapevolezza diffusa che le regole metodologiche non costituiscono un complesso di “precetti” semplicemente da applicare, che il metodo della scienza è impensabile senza un’ermeneutica del metodo e che le regole del metodo non si sottraggono alla necessità e al rischio dell’interpretazione.
Ebbene, da sempre il metodo di studio ebraico è stato precisamente questo: un metodo che non teme le contraddizioni, non cancella le dissidenze, non ama il pensiero unico, privilegia la domanda sulla risposta, ammette l’incertezza e l’indeterminazione, è antiautoritario pur nel rispetto dei maestri, è razionale ma non teme le associazioni libere, non ha mai privilegiato le regole rispetto agli utilizzatori delle regole, non ha mai preteso di eliminare la soggettività dell’interprete, ma anzi ne ha sempre fatto il proprio punto di forza, è stato capace di conciliare il rigore con la creatività, l’attenzione al “testo” con il suo superamento.


Tenzin Gyatso, un dialogo fecondo

Le visioni della scienza sono molto utili per i buddhisti. E, allo stesso tempo, la concezione buddhista della realtà può offrire agli scienziati un nuovo punto di vista da cui osservare le cose.

Il buddhismo tibetano si interessa di come si è formato l'universo, della sua evoluzione, della sua dissoluzione. Secondo alcuni nostri testi, l'universo ha avuto origine da particelle di spazio. Come vede, ci sono punti di contatto con la teoria del Big Bang. Noi pensiamo anche che un oggetto sia costituito, in ultima analisi, di particelle sottili piccolissime. Qui c'è un comune campo d'indagine con la fisica quantistica, che si interessa anch'essa della sostanza più sottile.

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La parola agli esperti: "perché sì"

I testi riportati di seguito esprimono la necessità di stabilire limiti precisi  alla ricerca e, soprattutto, all’applicazione dei ritrovati della tecnologia.
Luciano De Menna, per esempio, cita l’esempio di Leonardo da Vinci, che già si poneva problemi etici legati alla diffusione delle sue scoperte. Giulio Giorello, invece, esplora i rapporti, spesso complessi fra sviluppo tecnologico, uso sociale del sapere e coraggio morale dei ricercatori.

Luciano De Menna, Ciò che si può fare e ciò che non si deve fare

Le incredibili scoperte dei nostri giorni della genetica e i risultati ottenuti dalle biotecnologie hanno posto ancora una volta con urgenza il problema del rapporto tra scienza, tecnica ed etica. Confesso che sono fondamentalmente pessimista riguardo alla possibilità che scienza e tecnica possano trovare al loro interno un meccanismo di autoregolamentazione. Perché se è vero, come dice Galimberti, che la tecnica «…fa tutto quello che si può fare» (e io aggiungerei «se si ha motivo di credere che qualcuno possa un giorno comprarlo») non è men vero che la scienza tendenzialmente studia tutto quello che si può studiare sempre che ci sia qualcuno disposto a finanziarla.

Del resto, sempre più, scienza e tecnica vanno oggi a braccetto e si può dire che non ci sia praticamente speculazione scientifica più astratta che non possa in breve tempo vedere una sua applicazione e, dall’altra parte, non c’è ricerca tecnologica e applicativa avanzata che possa proseguire efficacemente senza solide basi scientifiche. Tutto spinge in questa direzione: le ricerche sono finanziate in base alle loro possibili applicazioni e la speculazione pura è denigrata e svilita perché non porta a risultati immediatamente utilizzabili. La società ritiene di non aver sufficienti risorse per sostenerla. Ma scienza e tecnica non rispondono a principi di natura etica, né a limitazioni esterne d’altra natura, religiose, ideologiche ecc., salvo, naturalmente, quelle di natura economica, e sono comunque destinati al fallimento tutti i tentativi di fermarle; possono al più ritardarle e in genere solo “regionalmente”. Da un certo punto di vista tutto questo è un bene, ma da un altro punto di vista non bisogna nascondersi che è pericoloso!

A mio avviso l’unica, vera speranza sta nel fatto che sotto i panni di uno scienziato e di un tecnologo batte il cuore di un uomo, con la sua “legge morale” dentro di sé. E non parlo, naturalmente, dell’etica dei pensatori e dei filosofi, ma del comune senso morale degli uomini di ogni determinata epoca storica. La speranza sta nel livello etico generale di un popolo e dell’umanità nel suo complesso. Parlo di quel senso morale che si respira nell’aria, nella famiglia, nell’ambiente in cui si vive, nella scuola e nella formazione in generale. Nell’abitudine a “ragionare” con la propria testa in ogni occasione e nella “capacità” di ragionare, e quindi nella cultura di un popolo, anche se quest’ultima non è una garanzia sufficiente, come nel caso della Germania nazista del secolo scorso. In quello, insomma, che un matematico americano definiva «… the inalienable right to think…». L’uso dell’aggettivo “inalienabile” mi ha sempre colpito profondamente: è un diritto, e non è cedibile a nessun altro!

Alla luce di queste considerazioni, quanti errori stiamo facendo oggi in Italia, dove a una scuola primaria e secondaria ancora fondamentalmente refrattaria al pensiero scientifico, si accompagna un’università molto poco umanistica nelle discipline scientifiche e tecnologiche. E, più in generale, nella formazione della coscienza dei giovani, che sono bersagliati da poco edificanti esempi pubblici e privati e da un sistema della comunicazione che nei fatti propugna solo ideali di successo e sopraffazione nello sport, nella carriera, nello spettacolo. Come potremo stupirci se da scienziati o da tecnici questi stessi giovani non sapranno più ciò che si può fare e ciò che non si deve fare?

Val la pena citare a questo punto Leonardo da Vinci. Io me lo immagino, alla luce fioca di una candela mentre in una notte insonne inventa (o reinventa), e disegna su di un unico foglio, un sommergibile, una maschera subacquea, delle pinne e un fuoco che brucia anche sott’acqua. Siamo nel 1499, i Francesi sono scesi in Italia e Leonardo deve fuggire da Milano: la sua unica possibilità è Venezia. Come ingraziarsi la Serenissima? Ed ecco che i suoi pensieri vanno a questi strumenti utili per la guerra sui mari. Ma poi scrive nei suoi appunti: «… come e perché io non scrivo il mio modo di star sotto l’acqua, quato io posso star sanza mangiare, e questo nö publico o divulgo per le male nature delli omini li quali userebbero li assassinamenti ne’ fondi de’ mari col rompere i navilli in fondo, e sommergerli insieme colli omini che vi sono dentro…». Ma lui, si sa, era Leonardo!


Giulio Giorello, Scienza e coraggio morale

Si può veramente pensare di porre dei limiti alla scienza o sarebbe più giusto dire: i limiti dell'umanità? Perché la scienza, in se stessa, come momento conoscitivo non può che essere positiva, o comunque non può avere un valenza negativa o positiva. Solo l'uomo attribuisce alla scienza una diversa valenza, a seconda dell'utilizzo che ne fa, quindi è sbagliato porre un limite alla scienza?
La ricerca scientifica è nata come un tipo di ricerca della verità, che non voleva alcun vincolo. Su questo Galileo Galilei era chiarissimo, poiché, parafrasandolo, affermava: «Un potente può dirmi dove devo costruire una casa o un ospedale o chi devo curare o meno, ma non deve pretendere di fare lui l'architetto o di fare lui il medico, se no, poveri i cittadini e poveri i malati». Questo è un tema giustissimo. Tuttavia, c'è un problema più delicato: in certi casi che prezzi siamo disposti a pagare anche per un acquisto di conoscenza? Per esempio, nel campo delle scienze del vivente, c'è una polemica, voi sapete, apertissima, che riguarda: quanto “vivente” io posso sacrificare per acquisire le mie conoscenze. La sperimentazione animale, per esempio, è un tema estremamente dibattuto. Certo, alla fine dell'Ottocento, ai tempi dei grandi, dei primi, di questi grandi biologi che hanno rifondato le scienze dal vivente, nella seconda metà del secolo scorso, la sperimentazione sugli animali era praticamente senza regole e senza alcuna legge. Oggi invece esistono movimenti che tengono ben conto di qualche "diritto degli animali". Eppure il dibattito è ancora aperto. Pensate, per esempio, al dibattito sulla vivisezione, che a me personalmente fa orrore. Ma veniamo anche a cose più vicine a noi. È abbastanza facile condannare oggi il caso degli esperimenti fatti da medici, asserviti a regimi totalitari, com’è capitato nella seconda guerra mondiale. Ci son stati esperimenti sui prigionieri, in Giappone, nella Germania di Hitler. Queste son cose ben note. Meno si sa che alcuni esperimenti sull'uomo, abbastanza cinici, sono stati compiuti anche in società libere e democratiche. Perciò il pericolo di abusi sugli altri viventi, animali o esseri umani, è un elemento che, senza dubbio accompagna la ricerca delle scienze biologiche, in generale. E teniamo ben conto che naturalmente si può sempre giustificare a scopi alti, conoscitivi: si agisce per il bene, ossia per saperne di più. Ma, intanto, chi pagherà mai quelle vittime, chi giustificherà quel tipo di dolore. È il dolore di un solo essere vivente, giustificato da un beneficio, anche enorme, per noi esseri umani, più che per il resto del vivente in questo mondo. Queste sono le domande fondamentali. Perciò, è vero, la conoscenza è bella. Ma quali prezzi la conoscenza ha, almeno in certi settori e in certi casi!

Chi pone limiti alla scienza? Non è forse, prima di tutto, necessario chiarire le finalità della scienza? E poi, in secondo luogo, volevo dare una risposta, non è poi, in fondo, la vita, l'esistenza stessa dell'uomo a porre limiti alla scienza?
Io credo che la grande scienza dei secoli passati, quella appunto di Galileo, di Newton, di Darwin, di Einstein, abbia profondamente sentito il legame tra scienza e vita e quindi anche tra scienza e filosofia, perché il filosofo dovrebbe riflettere sulla vita, non è che riflette su cose strane. È vero, Talete  inciampa mentre guarda i cieli, però forse, a guardare i cieli, abbiamo mandato anche i satelliti nello spazio. Molto bene. Tuttavia l'impressione che oggi si ha, in molti casi, è di un ricercatore che, quando gli si chiede qual è il nesso tra scienza e vita, intende il nesso tra le sue ricerche e il suo stipendio, cioè una cosa un po' più ristretta, un po' più soffocata: è un “impiegato della ricerca”, non un cercatore della verità. Credo che si debba con pazienza ricominciare da qui, proprio porsi le grandi domande sul senso della propria vita e confrontarle con quello che si fa nella pratica. Certo non è facile. Ci sono però dei ricercatori scientifici, grandi fisici prima, poi grandi biologi, grandi medici, sono stati i primi a mettere in discussione la loro pratica. Magari non hanno avuto il coraggio, a un certo punto, di troncare con la ricerca, se non erano più d'accordo con quello che stavano facendo. Ecco, quindi ci vuole un grande coraggio morale, io credo. E questi sono i limiti che possono venire. Cioè l'unico limite, secondo me, può venire dal coraggio morale. Le censure, le imposizioni dall'alto, le polemiche sui media: tutto questo è polvere, insomma. Io credo invece che sia una questione di capacità di porsi dei problemi, di porsi in questione a se stessi. Ecco, da qui deve partire il discorso sull'impresa scientifica, sui suoi eventuali limiti, non certo da un'autorità politica o religiosa o economica, d'un qualche tipo, che arbitrariamente chiude la libertà di investigare il mondo della natura che ci circonda.

Per il benessere dell'umanità non è meglio in certi campi fermare la ricerca, la ricerca della verità scientifica? Mi riferisco, in particolare, alla genetica.
Sì, ci sono degli scienziati che la pensano così. C'è stato un genetista che ha rinunciato a lavorare nel campo della sperimentazione genetica. Anche queste sono scelte molto legate, io credo, alla coscienza individuale. Stiamo attenti che questo non diventi una filosofia di Stato, perché ci sono anche esempi di società che, per paura dell'innovazione scientifica e tecnologica, hanno fermato la ricerca e poi sono state sopraffatte.

L'etica della scienza | Per approfondire

La parola agli esperti: "perché no"

Le posizioni riportate di seguito non vogliono significare che la scienza non debba avere alcun limite: è il caso di Rita Levi Montalcini, per esempio, secondo cui la ricerca scientifica non è di per sé negativa, e va quindi distinta dall’uso che viene fatto dei suoi prodotti.
Margherita Hack invece sostiene il ruolo centrale della scienza nella ricerca della verità, e individua un solo, ma fondamentale, limite etico inviolabile dalla ricerca: quello della vita altrui.

Rita Levi Montalcini, Una scienza senza confini

Ci sono e, se sì, quali sono i confini della scienza? Sono gli stessi della conoscenza?
L’affermazione del biologo Peter Medawar, «il grande merito della scienza non è tanto quello di aver sconfitto le malattie, ma di averci liberato dalle superstizioni e dall’ignoranza», ci permette di esprimere il parere che alla scienza non si debbano prefissare dei limiti. A quanti ritengono che si debba arrestare l’avanzata del progresso scientifico si deve far presente che la conoscenza è il bene supremo del quale gode l’homo sapiens. È necessario riconoscere che i risultati della ricerca scientifica e tecnologica in paesi ad alto sviluppo culturale, hanno trovato immediata applicazione in tutti i campi della vita sociale.

Nessun limite, dunque? In nessun caso?
La scienza non deve avere linee di confine: il problema reale non riguarda i rischi connessi alla scoperta, ma al suo non corretto impiego. Difendere la scienza non significa porsi come difensori d’ufficio degli scienziati. Oggi l’uomo ha acquisito un potere senza precedenti sulle specie viventi, inclusa quella umana. Si è perciò imposta l’esigenza di istituire commissioni composte da esperti di alto valore etico che controllino le modalità di applicazione delle scoperte in base al principio che non tutto quello che la scienza può fare sia lecito fare. Sarebbe di grande vantaggio che nei comitati bioetici nazionali partecipassero esperti di altre nazionalità.

La spinta ad “andare oltre” deriva più da fame di sapere o dal desiderio di aiutare milioni di persone? O dall’ambizione? C’è un confine netto fra questi aspetti o essi possono coesistere?
Queste attitudini sono insite nella natura umana e possono coesistere. Pur tuttavia, il concetto di verità assoluta non rientra nelle finalità della scienza. Lo scienziato è spinto sicuramente dal desiderio di conoscere, di scoprire l’ignoto, anche allo scopo di favorire il progresso e il benessere sociale.

È nota la sua frase: «Meglio aggiungere vita ai giorni piuttosto che giorni alla vita». A volte si ha l’impressione che la medicina e le nuove tecnologie riescano ad aggiungere solo giorni alla vita. Esiste un limite oltre il quale la vita non può essere considerata tale?
Jonathan Swift, in I viaggi di Gulliver, ha descritto gli effetti negativi di prolungare indefinitamente la vita negando ai mortali il privilegio della morte. L’estensione del percorso vitale, oggi possibile grazie ai progressi delle scienze mediche, pone il quesito se sia giusto protrarre la vita anche nei casi di totale perdita delle capacità mentali o di gravi sofferenze dovute a patologie inguaribili. In tali situazioni, ritengo che ogni individuo nelle piene facoltà di intendere e di volere potrebbe scrivere il proprio testamento biologico [vedi Testamento biologico].


Mauro Garofalo, La scienza, la ricerca e l’etica secondo Magherita Hack

Formare alla scienza è vivere senza preconcetti. Per Margherita Hack, astrofisica italiana e divulgatrice scientifica, l'educazione è libertà e sperimentazione, cultura della ricerca e verifica della realtà. Con un occhio, oltre le stelle, al futuro dei giovani.

«Educare alla scienza vuol dire formare nelle future generazioni una mentalità razionale, che si basi sull'osservazione dei fenomeni e cerchi di trarre leggi generali. Dunque, formarli a esseri liberi nel pensiero, perché non siano vittime di superstizioni e pregiudizi. La scuola è il nucleo di questa formazione ma servono più laboratori, anche a costo zero: ne ho visti alcuni in provincia di Pordenone attrezzati con mezzi di fortuna, dove i bambini si provano su esperienze scientifiche e fin da piccoli imparano il lavoro di équipe, con quelli di quinta elementare che spiegano a quelli di terza... La formazione va di pari passo con la sperimentazione: quando si vede realizzato ciò che si è letto, lo si capisce prima».

Investire in istruzione è un concetto caro alla Hack: «L'innovazione si fa con la ricerca, che è frutto della scienza applicata, che a sua volta è frutto della scienza pura. Se si tagliano fondi all'Università come possiamo innovare? Innovazione vuol dire inventare: esiste poi un infinito modo di innovare! Ma significa sempre rendere più semplice, fare qualcosa di utile, produrre a costi minori: oggi potrebbe voler dire costruire macchine a idrogeno e ad acqua».

Riguardo ai giovani: «Trovo fondamentale fare un lavoro che piaccia, che susciti nell'uomo la sua curiosità e la voglia di capire... come nello sport bisogna "allenarsi" duramente per fare lo scienziato. L'augurio ai giovani è quello di trovare un'Italia che si renda conto delle necessità della ricerca e non permetta più la "fuga dei cervelli". Il Giappone, dopo la seconda guerra mondiale era un Paese quasi medievale, e oggi domina il mondo con i suoi prodotti elettronici, le macchine, le moto. Penso all'Italia che negli anni Sessanta ha avuto grandi aziende come la Piaggio, Olivetti che fu il primo a mettere in commercio il computer. La sfida oggi per il nostro paese è essere competitivi, innovare e produrre. Le crisi, in scienza così come nella società, si risolvono "con la cultura e l'innovazione della cultura". Anche se, spesso, nella scienza lo sviluppo è dettato dai "lampi di genio": proprio per questo, allora, non è tanto importante "programmare" l'innovazione quanto rendere fertile il terreno dove svilupparla».

"Libertà" scientifica per Margherita Hack «significa indagare le leggi della natura senza vincoli (religiosi, dogmatici...) avendo come regola una norma etica fondamentale: che la nostra libertà di ricerca non violi la libertà di vita degli altri esseri viventi». La scienza è fondamentale «perché svela le verità, visto che tutto è governato da leggi fisiche: ci sono voluti secoli per capire perché chi è in Australia non vive a testa in giù».

GlossarioBiografie

Ermeneutica

In filosofia, è la metodologia usata per interpretare correttamente i testi. Essa nasce in ambito religioso con lo scopo di spiegare la corretta interpretazione dei testi sacri.


OGM

Gli organismi geneticamente modificati (OGM) sono organismi viventi con patrimonio genetico modificato tramite tecniche di ingegneria genetica che consentono l'aggiunta, l'eliminazione o la modifica di elementi genetici.


Campelli

Campelli, Enzo

Enzo Campelli è docente di Metodologia delle scienze sociali all’Università La Sapienza di Roma.

Caplan

Caplan, Arthur

Arthur Caplan è un esperto di bioetica: ha insegnato nelle principali università degli Stati Uniti ed è autore di numerose pubblicazioni che affrontano il rapporto fra scienze mediche e decisioni etiche.

da Vinci

da Vinci, Leonardo

Leonardo da Vinci (1452-1519) è stato un pittore, ingegnere e scienziato dal talento multiforme e geniale.

Dalai Lama

Dalai Lama

Il Dalai Lama è il titolo che indica la più alta carica spirituale del buddhismo tibetano: l'attuale è Tenzin Gyatso, nato nel 1935; nel 1989 ha ricevuto il premio Nobel per la pace. Dal 1959 vive in esilio in India.

Darwin

Darwin, Charles

Charles Darwin (1809-1882) è stato un geologo e naturalista inglese, noto per aver formulato la teoria dell’evoluzione delle specie animali e vegetali per selezione naturale.

De Menna

De Menna, Luciano

Luciano De Menna è docente di elettrotecnica presso l’Università “Federico II” di Napoli.

Einstein

Einstein, Albert

Albert Einstein (1879-1955) è stato un fisico e filosofo della scienza tedesco, poi naturalizzato statunitense. Premio Nobel per la fisica nel 1921, è universalmente noto per aver formulato la teoria della relatività.

Francesco

Francesco

Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è nato a Buenos Aires, in Argentina, nel 1936. Dal 13 marzo 2013 è il 266° papa della Chiesa cattolica: è il primo pontefice proveniente dal continente americano, nonché il primo ad appartenere alla Compagnia di Gesù.

Galilei

Galilei, Galileo

Galileo Galilei (1564-1642) è stato un fisico, matematico, astronomo e filosofo: ebbe grande importanza nel sostenere la “rivoluzione astronomica”.

Galimberti

Galimberti, Umberto

Umberto Galimberti, nato a Monza nel 1942, è un filosofo e psicoanalista italiano, noto anche per la sua attività di editorialista.

Garofalo, Mauro

Mauro Garofalo, nato a Roma nel 1974, è un giornalista e scrittore che collabora con diverse testate nazionali.

Giorello

Giorello, Giulio

Giulio Giorello, nato a Milano nel 1945, è un filosofo e matematico che si occupa soprattutto del rapporto fra scienza e filosofia. Attualmente insegna Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi di Milano.

Hack

Hack, Margherita

Margherita Hack (1922-2013) è stata un’astrofisica italiana, nota soprattutto per la sua opera di divulgazione scientifica.

Levi Montalcini

Levi Montalcini, Rita

Rita Levi Montalcini (1909-2012) è stata una neurologa e ricercatrice, premio Nobel per la medicina nel 1986.

Medawar

Medawar, Peter

Peter Medawar (1915-1987) è stato un biologo inglese, premio Nobel per la medicina nel 1960, per i suoi studi sui trapianti di organi.

Nature Medicine

Nature Medicine

Nature Medicine è una rivista mensile di medicina, fondata negli Stati Uniti nel 1995.

Newton

Newton, Isaac

Isaac Newton (1642-1727) è stato uno scienziato inglese celebre per avere descritto la legge di gravitazione universale.

Organizzazione Mondiale della Sanità

Organizzazione Mondiale della Sanità

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) è l'agenzia specializzata dell'ONU per la salute. Fondata nel 1946, ha l'obiettivo di promuovere e ottenere per tutte le popolazioni il livello più alto possibile di salute, definita come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, non soltanto cioè come assenza di malattia o infermità.

Piot

Piot, Peter

Peter Piot, nato in Belgio nel 1949, è un microbiologo noto per le sue ricerche sull’AIDS e, in particolare, sul virus Ebola, di cui è uno degli scopritori.

Pontificia Accademia delle Scienze

Pontificia Accademia delle Scienze

La Pontificia Accademia delle Scienze, rifondata da Pio XI nel 1936 (in precedenza era denominata Accademia dei Lincei) ha lo scopo di promuovere le scienze e lo studio dei relativi problemi epistemologici.

Rashed

Rashed, Roshdi

Roshdi Rashed, nato al Cairo nel 1936, è un matematico, filosofo e storico delle scienze, la cui opera riguarda soprattutto la matematica e la fisica nel mondo arabo medievale.

Science

Science

Science è una rivista scientifica fondata nel 1880 negli Stati Uniti. Oggi è considerata una delle più prestigiose pubblicazioni nel suo ambito.

Swift

Swift, Jonathan

Jonathan Swift (1667-1745) è stato un poeta e scrittore irlandese, celebre per le sue opere satiriche.

Talete di Mileto

Talete di Mileto

Talete di Mileto (640-625 a.C.-547 a.C.) è stato uno dei primi filosofi dell’antica Grecia, nonché scienziato e scopritore della geometria.

Turone

Turone, Fabio

Fabio Turone è un giornalista esperto in divulgazione scientifica: dirige l’agenzia ZOE, specializzata in informazione medica e scientifica.

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Glossario Biografie

Ermeneutica

In filosofia, è la metodologia usata per interpretare correttamente i testi. Essa nasce in ambito religioso con lo scopo di spiegare la corretta interpretazione dei testi sacri.

OGM

Gli organismi geneticamente modificati (OGM) sono organismi viventi con patrimonio genetico modificato tramite tecniche di ingegneria genetica che consentono l'aggiunta, l'eliminazione o la modifica di elementi genetici.

Campelli

Enzo Campelli

Enzo Campelli è docente di Metodologia delle scienze sociali all’Università La Sapienza di Roma.

Caplan

Arthur Caplan

Arthur Caplan è un esperto di bioetica: ha insegnato nelle principali università degli Stati Uniti ed è autore di numerose pubblicazioni che affrontano il rapporto fra scienze mediche e decisioni etiche.

da Vinci

Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci (1452-1519) è stato un pittore, ingegnere e scienziato dal talento multiforme e geniale.

Dalai Lama

Dalai Lama

Il Dalai Lama è il titolo che indica la più alta carica spirituale del buddhismo tibetano: l'attuale è Tenzin Gyatso, nato nel 1935; nel 1989 ha ricevuto il premio Nobel per la pace. Dal 1959 vive in esilio in India.

Darwin

Charles Darwin

Charles Darwin (1809-1882) è stato un geologo e naturalista inglese, noto per aver formulato la teoria dell’evoluzione delle specie animali e vegetali per selezione naturale.

De Menna

Luciano De Menna

Luciano De Menna è docente di elettrotecnica presso l’Università “Federico II” di Napoli.

Einstein

Albert Einstein

Albert Einstein (1879-1955) è stato un fisico e filosofo della scienza tedesco, poi naturalizzato statunitense. Premio Nobel per la fisica nel 1921, è universalmente noto per aver formulato la teoria della relatività.

Francesco

Francesco

Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è nato a Buenos Aires, in Argentina, nel 1936. Dal 13 marzo 2013 è il 266° papa della Chiesa cattolica: è il primo pontefice proveniente dal continente americano, nonché il primo ad appartenere alla Compagnia di Gesù.

Galilei

Galileo Galilei

Galileo Galilei (1564-1642) è stato un fisico, matematico, astronomo e filosofo: ebbe grande importanza nel sostenere la “rivoluzione astronomica”.

Galimberti

Umberto Galimberti

Umberto Galimberti, nato a Monza nel 1942, è un filosofo e psicoanalista italiano, noto anche per la sua attività di editorialista.

Mauro Garofalo

Mauro Garofalo, nato a Roma nel 1974, è un giornalista e scrittore che collabora con diverse testate nazionali.

Giorello

Giulio Giorello

Giulio Giorello, nato a Milano nel 1945, è un filosofo e matematico che si occupa soprattutto del rapporto fra scienza e filosofia. Attualmente insegna Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi di Milano.

Hack

Margherita Hack

Margherita Hack (1922-2013) è stata un’astrofisica italiana, nota soprattutto per la sua opera di divulgazione scientifica.

Levi Montalcini

Rita Levi Montalcini

Rita Levi Montalcini (1909-2012) è stata una neurologa e ricercatrice, premio Nobel per la medicina nel 1986.

Medawar

Peter Medawar

Peter Medawar (1915-1987) è stato un biologo inglese, premio Nobel per la medicina nel 1960, per i suoi studi sui trapianti di organi.

Nature Medicine

Nature Medicine

Nature Medicine è una rivista mensile di medicina, fondata negli Stati Uniti nel 1995.

Newton

Isaac Newton

Isaac Newton (1642-1727) è stato uno scienziato inglese celebre per avere descritto la legge di gravitazione universale.

Organizzazione Mondiale della Sanità

Organizzazione Mondiale della Sanità

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) è l'agenzia specializzata dell'ONU per la salute. Fondata nel 1946, ha l'obiettivo di promuovere e ottenere per tutte le popolazioni il livello più alto possibile di salute, definita come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, non soltanto cioè come assenza di malattia o infermità.

Piot

Peter Piot

Peter Piot, nato in Belgio nel 1949, è un microbiologo noto per le sue ricerche sull’AIDS e, in particolare, sul virus Ebola, di cui è uno degli scopritori.

Pontificia Accademia delle Scienze

Pontificia Accademia delle Scienze

La Pontificia Accademia delle Scienze, rifondata da Pio XI nel 1936 (in precedenza era denominata Accademia dei Lincei) ha lo scopo di promuovere le scienze e lo studio dei relativi problemi epistemologici.

Rashed

Roshdi Rashed

Roshdi Rashed, nato al Cairo nel 1936, è un matematico, filosofo e storico delle scienze, la cui opera riguarda soprattutto la matematica e la fisica nel mondo arabo medievale.

Science

Science

Science è una rivista scientifica fondata nel 1880 negli Stati Uniti. Oggi è considerata una delle più prestigiose pubblicazioni nel suo ambito.

Swift

Jonathan Swift

Jonathan Swift (1667-1745) è stato un poeta e scrittore irlandese, celebre per le sue opere satiriche.

Talete di Mileto

Talete di Mileto

Talete di Mileto (640-625 a.C.-547 a.C.) è stato uno dei primi filosofi dell’antica Grecia, nonché scienziato e scopritore della geometria.

Turone

Fabio Turone

Fabio Turone è un giornalista esperto in divulgazione scientifica: dirige l’agenzia ZOE, specializzata in informazione medica e scientifica.

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