Sulle orme di Gesù

Il Dio ebraico cristiano impone nel quinto Comandamento di "non uccidere": Egli è il Dio della vita e chi ha fede in lui deve compiere una scelta a favore della vita:

«Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione.
Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità»
(Deuteronomio 30, 19-20).

Dio impone di scegliere la vita e non la morte.

Ovviamente il testo biblico non parla del normale istinto di sopravvivenza (al quale, essendo appunto un istinto, non si può dire né sì né no), ma propone un imperativo, vuole una scelta consapevole, dettata dalla volontà.

Nessuno di noi, però – come abbiamo detto – sceglie di venire al mondo e, nella maggior parte dei casi, non sceglie neppure di andarsene.
Allora, che cosa significa, concretamente, scegliere la vita?

Nel racconto della creazione l'uomo viene formato da materiale già esistente, la terra, e poi riceve il soffio che lo rende vivo: in Genesi 2, 7 compare per la prima volta la parola "vita" che è il "respiro" che l'uomo condivide con Dio. Gesù, giunto alla fine della sua esistenza terrena, dice di se stesso: «Io sono la via, la verità e la vita».

Per i credenti, dunque, scegliere la vita significa scegliere Dio.

Sulla scorta delle azioni e degli insegnamenti di Gesù, in particolare l'attenzione ai malati e ai deboli, la tradizione cristiana ha da sempre una grande capacità di generare forme originali di cura della vita, nelle sue molteplici forme: la vita corporale (ospedali, ricoveri), la realtà educativa e formativa (scuole, università), l'istituzione di nuove forme di sviluppo individuale e sociale (banche, cooperative, imprese sociali), la vita spirituale (abbazie, monasteri).

In questo senso è possibile parlare di una vera e propria "genialità cristiana", capace di attraversare i confini della sfera religiosa per andare verso quelle frontiere in cui la vita umana si dà con tutta la sua forza.