Naturalmente egoisti, altruisti per vantaggio

Quando Dio comanda all'uomo: «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Levitico 19, 18; imperativo che sarà ripreso energicamente da Gesù), non chiede una generica benevolenza, ma qualcosa che va contro la Natura, secondo la quale prevalgono l'egoismo e la salvaguardia di se stessi (secondo un antico adagio latino "mors tua vita mea", la tua morte è la mia vita).

È pur vero che recenti studi scientifici definiscono la nostra specie come "naturalmente altruista" e questo è certo se esaminiamo il vantaggio dell'altruismo dal punto di vista evolutivo: la solidarietà, la tendenza ad aiutare i componenti del proprio gruppo, ha determinato la possibilità di prevalere su altri gruppi.

Contrastare l'istinto di violenza

Anche nel caso che abbiamo citato, tuttavia, è entrata in gioco la legge della sopravvivenza: una complicità per far prevalere la vita del proprio gruppo su quella di uno avversario.

Un altro adagio latino, "homo hominis lupus" (l'uomo è ostile al suo prossimo), al di là delle convenienze evoluzionistiche, esprime la naturale violenza insita nella nostra specie.

Dio chiede di sovvertire questo istinto naturale, perché la sopravvivenza di ognuno di noi vale quella di chiunque altro, il desiderio di vita di ciascuno vale quanto il desiderio di vita altrui. Viene comandato di amare la vita dell'altro come si ama la propria e di dare valore alla vita, a prescindere da chi la possiede.

Questo significa "scegliere la vita" secondo il Comandamento divino.