Il dialogo per aprirsi agli altri

Il cardinale Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, riferendosi agli insegnamenti di papa Francesco, ha sottolineato che l'autentica collaborazione tra credenti è la via per contribuire al bene di tutti: «Il dialogo è la via per aprirsi ai bisogni del mondo […]. Aiuta il mondo a vivere meglio».

Per migliorare la vita si deve promuovere un nuovo dialogo basato sulla fraternità: «Una società fraterna sarà quella che sa promuovere il dialogo per sconfiggere il virus dell'individualismo radicale e per permettere a tutti di dare il meglio di sé».

In queste parole è racchiusa la concezione dell'uomo propria del cristianesimo, la cui "buona notizia" si è diffusa grazie all'incontro concreto tra persone provenienti da culture e realtà differenti, all'insegna della fraternità.

Al contrario, con il termine "individualismo", si fa riferimento a correnti di pensiero che in ambito politico ed economico ritengono che gli interessi di ogni singolo individuo siano superiori a quelli della comunità in cui questi vive.

La sconfitta dell'individualismo è volta proprio alla promozione del "dialogo", che può migliorare la qualità dei rapporti umani ed «è la via per aprirsi ai bisogni del mondo».

Il dialogo per realizzare la fratellanza

Il dialogo è dunque strumento per costruire fratellanza: «La mancanza di dialogo comporta che nessuno, nei singoli settori, si preoccupa del Bene comune, bensì di ottenere i vantaggi che il potere procura, o, nel migliore dei casi, di imporre il proprio modo di pensare» (Fratelli tutti, n 202).

Dialogare, tuttavia, è tutt'altro che facile: «l'autentico dialogo sociale presuppone la capacità di rispettare il punto di vista dell'altro, accettando la possibilità che contenga delle convinzioni o degli interessi legittimi» (n. 203).

Un vero dialogo deve prestare attenzione alla verità. «Occorre esercitarsi a smascherare le varie modalità di manipolazione, deformazione e occultamento della verità negli ambiti pubblici e privati» (n. 208).