Un'opinione senza giudizio

Il cammino verso l'altro è esigente e sovente anche faticoso, ma senza l'altro non è possibile avanzare nella propria umanizzazione, cioè realizzarsi come esseri umani autentici.

Purtroppo, spesso, quando ci rivolgiamo agli altri, siamo frenati dal pregiudizio.
Voltaire ha definito il pregiudizio «un'opinione senza giudizio», intendendo dire che si formula un'opinione su qualcuno o su qualcosa senza però avere nessuna prova che le cose stiano veramente così come si pensa. In questo modo, spesso, l'opinione che si formula è di tipo negativo.

Infatti, lo psicologo statunitense, Gordon Allport, definisce così il pregiudizio: «pensar male degli altri senza una ragione sufficiente». Questa definizione ci dice che il pregiudizio è un pensiero negativo e che non ha un fondamento logico.

I pregiudizi sono difficilissimi da estirpare. Sempre Voltaire diceva che «su tutta la Terra si istillano nei bambini tutte le opinioni che si vuole prima che essi siano in grado di giudicare». Questo significa che a volte i pregiudizi crescono con noi, dipendono dall'ambiente e liberarsene non è facile, anche quando ci sono delle prove, persino evidenti, che li contraddicono.

«Da Nazaret può venire qualcosa di buono?». Nel Vangelo di Giovanni vengono pronunciate queste parole cariche di pregiudizio contro Gesù, il quale, con i suoi comportamenti superò qualunque pregiudizio diffuso nella società del suo tempo.