Definire la felicità e raggiungerla

Che cosa sia la felicità, come si possa conquistare è una delle questioni più antiche che la riflessione umana si sia posta. Ma definire la felicità, anche se a prima vista pare scontato, in realtà non lo è affatto.

Prosegue la Lettera ai cercatori di Dio:
«Certo, questa esperienza comune si frastaglia in mille direzioni differenti.
Tutti possiamo riconoscerci nel bisogno di felicità: ma quale felicità cerchiamo? Come la cerchiamo? Quali strumenti ce ne assicurano il possesso? E gli altri, in questa appassionata ricerca, che posto hanno?»
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Come potete constatare, la posta in gioco è alta: si tratta non solo di trovare una definizione di "felicità", ma è anche una questione di metodo (come, con quali mezzi cerchiamo la felicità).

Infine, c'è l'aspetto che ci distingue come "esseri relazionali", per cui è normale chiedersi se la felicità sia una questione esclusivamente privata o se gli "altri", tutti coloro che hanno a che fare con noi in maniera più o meno stretta, tutti coloro con cui siamo, in qualche modo, in relazione (non dimentichiamo che per i cristiani tutti gli "altri" sono il nostro prossimo e sono in relazione con noi), c'entrino o meno con questa ricerca.

Ascoltare la propria natura

Per cercare una definizione, riprendiamo la vostra indagine sui sinonimi di "felicità" e completiamo la riflessione lessicale con uno sguardo sull'etimologia di questo termine.

"Felice" deriva dal latino felix, termine che racchiude la radice fe- di "fecondo": la stessa che troviamo nel verbo greco phýo "far essere", "generare".
Le origini della parola ci fanno capire che "felicità" ha a che fare con il modo di essere di ognuno di noi, unico e irripetibile.

Si nasce con una propria natura (phýsis in greco, parola imparentata con phýo) e conoscerla, ascoltarla e rispettarla significa permettere di svilupparsi, portando a frutto quel "progetto esistenziale" che ciascuno di noi, più o meno consapevolmente, concepisce per sé.

Un albero è felix quando la sua natura gli fa dare frutti, noi siamo felici quando siamo fecondi di vita, di progetti e di relazioni in sintonia con noi stessi.

Ancora una volta, dunque, capiamo l'importanza di "conoscere sé stessi", la propria interiorità, di cui più volte abbiamo parlato. Se questa conoscenza manca, un progetto diventa arduo e la felicità sfuggente.