Educare alle emozioni

La componente emozionale delle nostre azioni (tra cui, per esempio, l'apprendimento) è oggi molto più valorizzata dagli studiosi rispetto a un tempo.

Persino la "educazione alle emozioni" è diventata una competenza da sviluppare a scuola, una cosiddetta life skill (competenza per vivere), utile per affrontare la realtà dell'esistenza quotidiana.

Del resto, «una mente senza emozioni non è affatto una mente, è solo un'anima di ghiaccio: una creatura fredda, inerte, priva di desideri, di paure, di affanni, di dolori o di piaceri» fa notare il neuroscienziato statunitense Joseph LeDoux.

In senso letterale, le emozioni sono ciò che ci spinge fuori (e-movére) da noi stessi, smuovendoci, gettando un ponte verso un pezzo di mondo che ignoravamo.

Gli studiosi hanno anche dimostrato che più si coltivano emozioni positive, più si combattono quelle opposte (le cosiddette "passioni tristi" secondo la definizione degli psichiatri Gérard Schmit e Miguel Benasayag), favorendo un approccio creativo all'esistenza, dando colore ai nostri progetti e calore alle nostre relazioni.

Le emozioni sono processi interiori in grado di attivare risorse personali sui diversi versanti: fisico, psicologico e sociale.