La scommessa della fiducia

Avere fiducia nella fiducia

La fiducia è indispensabile per la vita sociale, ma nella società attuale dominano la sfiducia, il sospetto e la paura (un esempio sono i sentimenti diffusi di chiusura rispetto agli immigrati) e la fiducia non è spontanea, ma è pensata e concepita solo come un contratto (il rapporto debitore-creditore).

La fiducia, invece – spiega invece il sociologo tedesco Georg Simmel – è qualcosa di molto più radicale nei rapporti umani, una scommessa, un "salto nel buio" (un po' come lo è la fede secondo il filosofo francese Blaise Pascal), in cui si può vincere o perdere, in cui nulla è garantito, ma il cui risultato è sempre un’apertura verso il mondo, dove ci si assume il rischio della relazione con gli altri.

Un dono incondizionato

Dare fiducia è indispensabile per non restare prigionieri di una solitudine sterile, anche a costo di restare amaramente delusi, nel caso in cui l’altro si dimostri non degno della fiducia accordata e la disattenda.

L’imprevedibilità che caratterizza questa scommessa non ci permette di conoscere ciò che sta al di là del nulla in cui ci buttiamo: non possiamo pretendere nulla, ma soltanto sperare.

L’essenza della fiducia è come quello di un dono incondizionato che, non prevede una ricompensa proveniente dall’altro (è un dono "gratuito" come quello che Dio fa agli uomini).