Avere "cuore" per accogliere l'esistenza

Con ogni probabilità la parola "coraggio" deriva – attraverso il provenzale corage – dal latino cor, cordis, cioè "cuore". L'espressione "avere cuore" significa avere "forza d'animo", perché secondo gli antichi è il petto umano il luogo in cui risiedono i sentimenti, il centro della vita spirituale e affettiva, la sede dei desideri più profondi.

Nei Vangeli troviamo spesso l'espressione "avere il cuore indurito", sulla quale ha riflettuto papa Francesco (Meditazione mattutina a Santa Marta, 9 gennaio 2015), spiegandone il contenuto. Significa "non capire", nel senso letterale di "non accogliere".

Il suo contrario è un cuore docile e amorevole: la capacità di mettere in gioco i propri sentimenti, di aprirsi agli altri, al mondo.

La capacità di "capire" a cui allude il Papa, a volte, è compromessa dal timore di soffrire e di vedere insidiate le proprie sicurezze. L'effetto è una paralizzante chiusura all'avventura di esistere (l'esatto contrario di ciò che stimola l’inesauribile curiosità di Ulisse).