I flop sono terapeutici?

Una sconfitta, un insuccesso, l'esito negativo di un evento a cui si tiene particolarmente possono essere momenti di grave sconforto.

La sensazione di aver fallito, che di solito si accompagna a una profonda e non sempre giustificata svalutazione di sé – il famoso "non sentirsi all'altezza" – è un pensiero comune, di fronte a quelli che si definiscono "flop" (termine onomatopeico che esprime l'azione di cadere pesantemente).

Eppure, lo scrittore tedesco Hans Magnus Enzensberger sostiene che dai "flop" si può imparare più che dai successi:

«Sono proprio loro – e non i nostri migliori risultati ottenuti in qualsivoglia campo – a raccontarci diverse cose, a guarire il nostro senso di inadeguatezza e a farci andare avanti, fino al prossimo tentativo. I trionfi non tengono sottomano nessun insegnamento, gli insuccessi, al contrario, favoriscono in vari modi la presa di coscienza. […] I flop svolgono un effetto terapeutico».