Il coraggio si può imparare

Le neuroscienze studiano per trovare una base anatomico-funzionale ai movimenti della sfera psichica.

Allo stato attuale delle ricerche, non è chiaramente definibile quanto l'attivazione di alcuni specifici neuroni sia motore o conseguenza del comportamento coraggioso.
Nella realtà dei fatti, però, alcune sperimentazioni hanno dimostrato che si può incentivare la capacità di affrontare i rischi in ambito scolastico ed educativo.

In questi contesti, si sono prese in esame situazioni "normali" ma che possono essere fonte di paura: affrontare un’interrogazione, partecipare a discussioni, superare sfide artistiche o atletiche, ecc.

Insomma, ciò che affermava don Abbondio (il famoso personaggio dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni): «Il coraggio uno non se lo può dare» sembra non essere vero.

Certamente, è un tratto della personalità per cui si può avere predisposizione ma è anche il frutto di un comportamento che si può apprendere socialmente.

Anche chi non è coraggioso per natura, cioè, può "allenare" e consolidare il coraggio attraverso una serie di esperienze relazionali e sociali, che sono fondamentali per attivare il meccanismo interno che radica nella parte più intima del nostro essere e che ci permette di rafforzare il nostro carattere.