La bellezza è presente tra noi

«La bellezza salverà il mondo» afferma il principe Miškin, protagonista di uno dei romanzi più famosi dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij: L’idiota.

L'interpretazione della frase è controversa e l'affermazione spesso è stata banalizzata, quasi si trattasse di uno slogan. Un aiuto per capirne il significato viene dalle sue origini: essa è una trasposizione della nozione di bellezza elaborata dal filosofo greco Platone.

Questi riteneva che il concetto astratto di bellezza - secondo le sue convinzioni filosofiche una "idea assoluta" e "perfetta" che abita in un oltre-mondo, l'Iperuranio, con altre idee: i "modelli", a imitazione dei quali è fatta la realtà dove vivono gli uomini - si potesse manifestare anche concretamente alla sensibilità umana.

Platone definiva questa manifestazione parusía, in greco significa "presenza" (un termine che verrà ripreso anche dal cristianesimo).

Il filosofo intendeva dire che la bellezza è presente tra gli uomini (insieme ad altre idee assolute, come quelle di "Bene", di "Verità", di "Giustizia").