Girolamo Danti (1547-1580),
Battesimo di Saulo, seconda metà sec. XVI, affresco,
Perugia, chiesa di San Pietro, sagrestia.
Abbigliato con una divisa militare particolarmente sontuosa (si noti la ricca decorazione dei calzari e dell’armatura), Saulo china il capo davanti al venerabile Anania, capo della comunità cristiana di Damasco, che lo battezza versandogli sul capo l’acqua, simbolo di purificazione e di rinascita, da un’ampolla. Il gesto di Anania sovrasta tutti i presenti e risalta contro il colonnato sullo sfondo, la cui fuga prospettica conduce lo sguardo dell’osservatore verso gli edifici della città, sullo sfondo. Secondo la tradizione, infatti, Paolo, che era cittadino romano, si stava recando da Gerusalemme a Damasco per organizzare la repressione dei cristiani di quella città, quando, giunto ormai quasi a destinazione, fu avvolto da una luce abbagliante e udì la voce del Signore che gli diceva: “Paolo, perché mi perseguiti?”. Stramazzato da cavallo e reso cieco da quella luce fortissima, Paolo vagò tre giorni in Damasco finché Anania, con il battesimo, gli restituì non soltanto la vista del corpo ma anche quella dell’anima, tanto che da quel momento Paolo divenne il più infaticabile evangelizzatore dell’Antichità. L’opera coglie precisamente il momento del trapasso dalla “vecchia” alla nuova vita di Paolo. Ancora vestito dell’armatura romana, reso cieco dalla folgorazione divina, è sorretto da un ragazzo, alla sua sinistra, mentre un altro, a destra, gli reca la spada, che nell’iconografia religiosa costituisce uno dei suoi principali attributi. Due soldati romani armati fino ai denti, sulla sinistra, sembrano commentare perplessi l’incredibile episodio di cui sono testimoni. Il capo chino, la molle piega della mano, la lieve inclinazione del busto denotato l’abbandono di Paolo alla salvezza della fede e la sua sottomissione al volere divino, mentre il passo appena accennato annuncia già l’incedere dell’uomo nuovo, dell’invincibile soldato di Cristo.
FONTE Atti degli apostoli, 3, 37-41
37. All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: “Che cosa dobbiamo fare, fratelli?”.
38. E Pietro disse loro: “Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo.
39. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro”.
40. Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: “Salvatevi da questa generazione perversa!”.
41. Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.