SEI Editrice
LA VITA DI CRISTO
 

Strage degli Innocenti

Pieter Paul Rubens (1577-1640)
La strage degli innocenti, 1621, olio su tavola

Monaco, Alte Pinakothek

  • Matteo di Giovanni

Il fatto

Le premesse della Strage degli Innocenti sono da rintracciare nella visita dei Magi, i quali, giunti a Gerusalemme dall’Oriente, domandano a re Erode: «Dov’è il neonato re dei Giudei?». Erode, spaventato all’idea che un nuovo re possa usurpargli il trono, interroga i sacerdoti (palesando in tal modo un’ignoranza delle Scritture piuttosto strana per un sovrano d’Israele) e viene informato che, in base alla profezia, il Messia deve nascere a Betlemme. Erode cerca allora di sfruttare i Magi come spie per conoscere l’esatta ubicazione del Bambino, ma i Magi, dopo aver adorato Gesù, «avvertiti in sogno di non passare da Erode», ritornano direttamente in Oriente. A questo punto, Erode decide di far sopprimere tutti i bambini di Betlemme «dai due anni in giù, in considerazione del tempo preciso indicatogli dai Magi».

La parola

Dal Vangelo di Matteo (2,16-18)
«Allora Erode, vistosi ingannato dai Magi, si adirò fortemente e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e dei dintorni, dai due anni in giù, in considerazione del tempo preciso indicatogli dai Magi. Allora si adempì quanto fu detto dal profeta Geremia: Una voce s’è udita in Rama; pianto e lamento copioso: Rachele piange i suoi figli e non si vuole consolare, perché non sono più.»

Approfondimento

Sébastien Bourdon (1616-1671),
Mosè salvato dalle acque, senza data, olio su tela,

Washington, National Gallery.


La Fuga in Egitto di Gesù, Giuseppe e Maria e la successiva Strage degli Innocenti di Betlemme si ricollegano all’oppressione degli ebrei in terra d’Egitto e allo sterminio dei neonati maschi di cui parla l’Esodo. Il Faraone, spaventato dalla miracolosa crescita del popolo d’Israele malgrado la crudele cattività, decretò di sopprimere tutti i figli maschi: «Intimò dunque il Faraone a tutto il suo popolo quest’ordine: Tutti i maschi che nasceranno, gettateli nel fiume» (Esodo 1,22). Toccherà a Mosè, scampato alla strage per essere stato deposto nel fiume in una cesta galleggiante, riportare il popolo d’Israele verso la Terra promessa. Appare evidente il parallelismo fra Mosè che sfugge alla strage dei bambini ordinata dal faraone (il classico tema iconografico del «Mosè salvato dalle acque») e Gesù che sfugge alla Strage degli Innocenti voluta da Erode.

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