Matteo di Giovanni (1430-1495),
La strage degli Innocenti, 1480-1490 ca.,
Napoli, Museo di Capodimonte.
Sullo sfondo di una sontuosa architettura rinascimentale decorata con fregi che evocano battaglie di antichi eroi mitologici, la strage si consuma ai piedi di Erode stesso, che assiso su quel trono che riteneva essere in pericolo a causa dell’avvento di un nuovo «re dei Giudei», protende il braccio in segno di comando. Il massacro è descritto come un caotico intreccio di corpi: piccoli cadaveri giacciono scomposti sul pavimento, altri si stringono al seno delle madri, braccate dai soldati. L’armatura di uno di questi, in primo piano quasi al centro del dipinto, ha lo stesso colore del mantello di Erode, come se una sorta di alter ego del sovrano fosse sceso nella calca per consumare personalmente l’efferato eccidio.