Ciò che più spicca, sulla carta europea del 1871, è la presenza di due importanti Stati di recente formazione: da una parte l’Italia, che in seguito alla terza guerra di indipendenza ha inglobato anche il Veneto; dall’altra la Germania, che ha raggiunto l’unità grazie all’importante azione politica, diplomatica e militare del cancelliere prussiano Otto von Bismarck.
L’impero austriaco, sconfitto a Sadowa (1866), entra intanto in una fase di decadenza, che si concluderà nel 1918 con la sua definitiva scomparsa. Anche la Francia, piegata dai prussiani a Sedan (1870), vive un momento di difficoltà, ma, al contrario dell’Austria, si riprenderà ben presto, conquistando un vasto impero coloniale e confermandosi come la capitale culturale e artistica d’Europa.
La Russia, alla periferia del continente, continua nel frattempo ad acquisire territori verso il Mar Nero, il Caucaso e il Mar Caspio, piegando un impero turco entrato ormai in una crisi irreversibile.
Per avviare l’esercitazione, clicca sul titolo qui sotto: la prova comparirà in una nuova finestra del browser. Per rivedere il testo che hai appena esaminato e per consultare gli altri materiali dell’Atlante-Laboratorio, dovrai tornare alla finestra di partenza.
L’Europa nel 1871