Predicazione
Heinrich Füllmaurer (secolo XVI)
Parabola del seminatore, pannello dell'Altare di Mömpelgard, 1530-1570 ca., olio su tavola
Vienna, Kunsthistorisches Museum

Cristo buon pastore

James Tissot
Il fatto
LA PARABOLA DEL SEMINATORE
Matteo riferisce cinque lunghi discorsi di Gesù, che occupano circa un terzo dell’intero Vangelo e devono quindi ritenersi di particolare importanza. Dopo i capitoli 5-7 (discorso della montagna, o delle beatitudini) e 10 (ammaestramento degli apostoli), il terzo grande discorso è quello che si suole definire «parabolico», poiché in esso Gesù si rivolge alla folla parlando «a lungo in parabole» (Matteo 13,3). In queste parabole, Gesù fa costantemente riferimento alla realtà quotidiana più familiare ai suoi ascoltatori, in cui hanno larga parte il mondo dell’agricoltura, della pesca, del commercio. Dal canto suo, anche l’evangelista è attento a tratteggiare il contesto reale entro il quale si collocano i racconti di Gesù: «In quel giorno Gesù, uscito di casa, se ne stava seduto sulla riva del mare. Poiché era accorsa a lui una gran folla, salì sopra una barca e là rimase seduto, mentre tutta la folla stava sulla riva» (Matteo 13,1-2). Delineato il contesto, con la casa, il mare, le barche, la spiaggia, i campi, inizia la prima parabola, quella del seminatore, riferita anche da Marco (4,1-20) e Luca (8,1-15). Si tratta perciò di una parabola particolarmente importante, seguita, non a caso, da una «spiegazione» di Gesù. È un evento raro, poiché Gesù preferisce fare appello alla perspicacia degli ascoltatori: «Chi ha orecchi per intendere intenda!» (Luca 8,8), invitati a scoprire il messaggio divino attraverso i fatti della vita quotidiana. «Voi dunque intendete la parabola del seminatore – spiega dunque Gesù. – Se uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il maligno e porta via ciò che è stato seminato nel suo cuore; questo vuol dire il seme caduto lungo la via. Quello caduto sul terreno roccioso rappresenta chi ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia; ma non ha in sé radici, è incostante; al sopraggiungere di una tribolazione o di una persecuzione a causa della parola, subito soccombe. Quello caduto fra le spine raffigura colui che ascolta la parola, ma, poiché le preoccupazioni di questo m ondo e l’attaccamento alle ricchezze soffocano la parola, rimane senza frutto. Quello invece che è caduto sul terreno buono rappresenta colui che ascolta la parola e la comprende; costui porta frutto e rende dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta» (Matteo 13,18-23).
La parola
Dal Vangelo di Matteo (13,3-9)
«Uscì un seminatore per seminare; nel gettare il seme, parte di esso cadde lungo la via; vennero gli uccelli e se lo mangiarono. Parte cadde in un suolo roccioso, dove non c’era molta terra; e così per mancanza di terreno profondo nacque subito, ma al sorgere del sole rimase bruciato e, non avendo radici, seccò. Parte cadde fra le spine; ma queste, crescendo, lo soffocarono. Infine, una parte cadde su terreno buono, tanto da dar frutto dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi, intenda!».
Dal Vangelo di Marco (4,3-9)
«“Ascoltate! Ecco, il seminatore uscì a seminare. Or avvenne che, mentre egli seminava, parte del seme cadde lungo il sentiero, vennero gli uccelli e lo beccarono. Altra parte cadde su suolo roccioso, in cui non v’era molta terra e subito germogliò, poiché il terreno non era profondo; ma quando si levò il sole fu arso dal calore e si seccò, poiché non aveva radici. Altra parte cadde fra le spine e quando le spine crebbero lo soffocarono e non portò frutto. Altre parti, però caddero in terra buona e diedero frutto, che crebbe e si sviluppò, rendendo quale il trenta, quale il sessanta e quale il cento”. Poi aggiunse: “Chi ha orecchi da intendere, intenda!”».
DalVangelo di Luca (8,5-8)
«“Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, una parte cadde sulla strada, fu calpestata e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte andò a finire sulla pietra e, appena germogliata, inaridì per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Una parte invece cadde sulla terra buona; i semi germogliarono e produssero cento volte tanto”. Detto questo, esclamò: “Chi ha orecchi per intendere, intenda!”».