Il tentativo di giustificare la vicenda da un punto di vista storico è evidente fin dai titoli di testa, che parlano di “recenti scoperte archeologiche” circa la “vera identità” di re Artù.
Il riferimento riguarda probabilmente un’iscrizione rinvenuta nel 1998 presso il castello di Tintagel, in Cornovaglia. In questa iscrizione viene citato un tale Artognou, che sembrerebbe vissuto nel VI secolo d.C. Da qui la “conferma” che Artù è un personaggio realmente esistito agli inizi del Medioevo.
Se l’identificazione di Artù come difensore del Vallo di Adriano contro i Pitti e i Sassoni solleva qualche perplessità, il famoso muro è stato invece raffigurato con cura. Il finto Vallo di Adriano è stato ricostruito in Irlanda per una lunghezza di circa un chilometro. Molto realistico è anche il forte adiacente al muro, dove risiedono Arthur e i cavalieri. L’edificio è stato realizzato sul modello del forte romano di Vindolanda, che si trova lungo il Vallo presso l’attuale Chesterholm in Inghilterra.
Un elemento singolare di King Arthur è l’uso del termine “Woad” per indicare la popolazione dei Pitti, che abitava il Nord delle isole britanniche nell’antichità. I primi documenti che parlano dei Pitti sono romani, ma l’origine di questa denominazione (Picti, in latino) è controversa. C’è chi pensa che si tratti di un termine autoctono, di incerto significato, altri ritengono che sia stato creato dai Romani a causa della presunta abitudine dei Pitti di dipingersi di blu, come fa il personaggio di Ginevra in varie scene del film. Picti nella lingua dei Romani significa infatti “dipinti”. Gli autori del film hanno seguito la teoria secondo la quale i Pitti tingevano i loro corpi, ma non hanno voluto usare il nome dato dai dominatori romani. Hanno perciò adottato il termine Woad, corrispondente all’italiano “guado”, che si riferisce alla pianta con cui, attraverso antichi procedimenti, si ricava la tintura blu.
Nella cartina possiamo vedere le aree occupate nel V secolo d.C. dai tre principali gruppi etnici: nel Nord i Pitti, nel Centro-Sud i Britanni in larga parte romanizzati della ex provincia dell’impero, a Ovest i popoli di lingua e tradizioni gaeliche che avrebbero in seguito occupato l’intera Scozia. I Sassoni, che avevano cominciato le loro incursioni, erano ancora poco numerosi, pertanto non sono rappresentati nella cartina.