(1) Decisamente somigliante al personaggio nel dipinto è Hans Luther, il padre di Lutero.
(2) La madre di Lutero fu dipinta da Lucas Cranach ma non compare nel film.
(3) Martin Lutero fu un uomo probabilmente affascinante, ma con un volto meno «da attore» rispetto a quello di Joseph Fiennes.
(4) Sulla bellezza di Katharina von Bora il pittore e il regista sembrano trovarsi d’accordo.
(5) Nell’antico dipinto Federico il Saggio, protettore di Lutero, non ha i tratti amabili del grande attore che lo interpreta, Peter Ustinov.
(6) Il caratteristico mento prominente di Carlo V è stato messo in rilievo dal pittore, ma non dal regista, che ha scelto un attore dal volto più regolare. Tuttavia il regista potrebbe essersi ispirato a un altro ritratto, quello realizzato da Bernard van Orley (qui non presente), che appare molto somigliante al personaggio del film.
(7) Il pittore Lucas Cranach non ha mai ritratto Giorgio Spalatino, amico e seguace di Lutero, ma ha realizzato questo dipinto, conosciuto come Ritratto di giovane, che potrebbe avere ispirato il regista.
Nel corso del film Lutero cita varie volte la Scrittura, indicando capitoli e versetti. In realtà, la divisione in versetti fu dovuta all’italiano Sante Pagnini (1470- 1541) che curò una traduzione della Bibbia nel 1527. Lutero conosceva e utilizzò questa versione ma certo non prima della data della sua pubblicazione. Inoltre soltanto diversi anni più tardi l’indicazione dei versetti divenne una pratica normale e diffusa. Nella foto, la Bibbia di Lutero del 1534. Lutherhaus, Wittenberg.
Le prese di posizione di Lutero contro le rivolte dei contadini furono ben più dure rispetto alle parole pronunciate nel film. Nell’opuscolo Contro le empie e scellerate bande dei contadini, Lutero arrivò ad affermare: «Chiunque può farlo, colpisca, trafigga e uccida in pubblico o in segreto, ricordando che nulla è tanto velenoso, dannoso e diabolico come un ribelle». Allo stesso modo, non esistono prove certe che Johann Tetzel richiedesse il denaro per le indulgenze pronunciando la famosa frase: «Quando una moneta nella cassetta risuona, ecco che un’anima il purgatorio abbandona».
Durante il viaggio a Roma, il giovane Lutero assiste al passaggio del papa Giulio II che sfreccia a cavallo indossando l'armatura. Per quanto sia improbabile che Giulio II abbia percorso i vicoli di Roma in questa veste, soprattutto a quell'età (aveva già 67 anni), il suo aspetto corrisponde all'immagine del «papa guerriero» che è stata tramandata dai contemporanei e che Giulio stesso cercò di avallare, partecipando di persona alle campagne militari e mostrandosi vestito da soldato. Tale immagine fu in seguito usata dai protestanti e dai critici della Chiesa, a cominciare da Erasmo da Rotterdam nel libello Giulio escluso dal Cielo (1513).