Amare e voler bene

Catullo, Carmina, 72





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Dicebas quondam solum te nosse Catullum,
Lesbia, nec prae me velle tenere Iovem.
Dilexi tum te non tantum ut vulgus amicam,
sed pater ut gnatos diligit et generos.
Nunc te cognovi: quare etsi impensius uror,
multo mi tamen es vilior et levior.
«Qui potis est?» inquis. Quod amantem iniuria talis
cogit amare magis, sed bene velle minus.





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Dicebas quondam solum te nosse Catullum,
Lesbia, nec prae me velle tenere Iovem.
Dilexi tum te non tantum ut vulgus amicam,
sed pater ut gnatos diligit et generos.
Nunc te cognovi: quare etsi impensius uror,
multo mi tamen es vilior et levior.
«Qui potis est?» inquis. Quod amantem iniuria talis
cogit amare magis, sed bene velle minus.





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Dicebas quondam solum te nosse Catullum,
Lesbia, nec prae me velle tenere Iovem.
Dilexi tum te non tantum ut vulgus amicam,
sed pater ut gnatos diligit et generos.
Nunc te cognovi: quare etsi impensius uror,
multo mi tamen es vilior et levior.
«Qui potis est?» inquis. Quod amantem iniuria talis
cogit amare magis, sed bene velle minus.

Pater ut: è anastrofe (f.r.p.) per ut pater: «come un padre ama i suoi figli e i generi»; si noti inoltre nel distico l’allitterazione (f.r.s.) delle dentali e delle nasali.

 

Nosse: propriamente «conoscere»; qui assume un’implicazione erotica, come pure il tenere del verso successivo.

Dilexi: il verbo, composto da dis + lego, significa propriamente «scelgo fuori» e perciò indica più che un amore sensuale, l’amore frutto di una scelta, in cui all’ardor amoroso si mescola la tenerezza premurosa, lo stesso sentimento che il padre ha per i figli e i mariti delle figlie. In tale accezione il termine assume il significato di «onorare», «aver caro», «stimare». Dal participio presente diligens derivano gli italiani «diligente» e «diligenza».

Uror: forma mediale da uro, -ere, propriamente significa «brucio», «ardo»; applicato all’ambito amoroso indica l’infuriare della passione sensuale, un desiderio ardente che infiamma e consuma e assume il significato figurato di «essere travagliato» per le pene d’amore.

Iniuria: da in + ius, è l’offesa contro il diritto (ius), che regola i rapporti umani. Qui è la violazione del foedus, il patto che unisce i due amanti.

Cogit ... minus: Catullo contrappone amare e bene velle, l’amore sensuale e quello che comprende anche la stima, l’affetto, l’amicizia. Il carme si chiude con un distico che assume la funzione di una sententia universale.