Il Vangelo della vita

Il 25 marzo del 1995 papa Giovanni Paolo II promulgava l'enciclica Evangelium Vitae sul valore inviolabile della vita umana.

Papa Francesco, commemorandone il venticinquennale (il 5 marzo 2020), ha rilanciato «con rinnovata convinzione» l'appello che Giovanni Paolo II aveva allora rivolto riguardo al valore della vita al centro del Vangelo.

Egli ha sottolineato il valore del "Vangelo della vita" nel momento in cui il Pianeta veniva travolto dalla pandemia da Covid-19: «ci troviamo a rilanciare questo insegnamento nel contesto di una pandemia che minaccia la vita umana e l'economia mondiale» cioè in un momento particolarmente difficile e doloroso per l'umanità intera. «Il Vangelo della vita sta al cuore del messaggio di Gesù ed è dovere della Chiesa annunciarlo dovunque e in ogni epoca. […] Come ogni annuncio evangelico, anche questo va prima di tutto testimoniato. E penso con gratitudine alla testimonianza silenziosa di tante persone che, in diversi modi, si stanno prodigando al servizio dei malati, degli anziani, di chi è solo e più indigente».

La vita che dobbiamo difendere, spiega il Papa, non è un concetto astratto, ma sempre quella di un essere umano in carne e ossa: «Un bambino appena concepito, un povero emarginato, un malato solo e scoraggiato o in stato terminale, uno che ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, un migrante rifiutato o ghettizzato […] La vita si manifesta in concreto nelle persone».

La dignità di ogni vita umana

L'impegno a favore della vita deve essere costante, non dettato dall’emergenza: «Si tratta di agire sul piano culturale ed educativo per trasmettere alle generazioni future l'attitudine alla solidarietà, alla cura, all'accoglienza, ben sapendo che la cultura della vita non è patrimonio esclusivo dei cristiani, ma appartiene a tutti coloro che, adoperandosi per la costruzione di relazioni fraterne, riconoscono il valore proprio di ogni persona, anche quando è fragile e sofferente».

Ogni vita umana costituisce un valore inestimabile, afferma ancora il Papa, vale per sé stessa e questo va annunciato sempre con il coraggio della parola e delle azioni, per rendere concreta l'esortazione della Evangelii GaudiumRispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità!»), specialmente nell'epoca attuale la cui cultura dominante reputa indegne le vite che non producono efficienza e utilità.

La difficoltà delle scelte pratiche

Scegliere la vita, per i credenti, significa scegliere i valori inderogabili di fratellanza: valori non solo religiosi, ma anche umani, perché regolano la convivenza civile e permettono di praticare quella solidarietà che è invocata anche a livello costituzionale nell'articolo 2.

A volte, tuttavia, vi sono situazioni che rendono difficile esplicitare la difesa di ogni vita.

Per esempio, durante le fasi più acute della pandemia da Covid-19, quando gli ospedali erano saturi e pareva impossibile poter curare tutti, si è sollevata la questione di scegliere chi salvare.
Il dilemma è stato enunciata con lucida angoscia dalla scrittrice Dacia Maraini: «fino a che punto una società, messa di fronte alla scelta fra due malati, un anziano e un giovane, può decidere di sacrificare il primo per salvare il secondo?».