La creazione di Eva
- La figura di Dio
- Adamo            
- Eva                
- Il volto di Dio    
Il fatto
Dopo avere creato l’uomo (Genesi 1, 27) e averlo posto nel giardino dell’Eden (2, 15), il Signore decide di dargli una compagna. Anziché plasmarla dal suolo come aveva fatto con Adamo (2, 7) e con tutti gli animali che popolano il cielo e la terra (2, 19), nel creare la donna il Signore sceglie una modalità particolare. Fa cadere Adamo in un sonno profondo, gli preleva una costola dal costato e con questa plasma finalmente la compagna dell’uomo, il quale può definirla a buon diritto «carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa» (2, 23). Questa definizione rimanda all'essere «una sola carne» indispensabile all’adempimento del comando divino: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra» (1, 28). Il fatto che Eva sia stata "plasmata" direttamente dal corpo di Adamo, vuole significare che l’uomo e la donna hanno natura identica e sono strettamente complementari l’uno all’altra. Un concetto, del resto, inequivocabilmente ribadito da un fondamentale versetto della Bibbia:
«Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò» (Genesi 1, 27).
La parola
Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse:
«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.
Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.
Genesi 2, 18-25