Cupole geodetiche di B. Fuller
Queste cupole sono costituite da nodi e aste di acciaio formanti campi triangolari ma allo stato finito appaiono pressoché sferiche. Tali strutture furono proposte dall’inventore statunitense Buckminster Fuller già dalla fine degli anni 50 del 1900. L’esempio più famoso è il padiglione degli Stati Uniti all’esposizione mondiale di Montreal (1967).
I nodi principali sono tangenti alla sfera virtuale esterna. Da ognuno di essi si dipartono 12 aste: 6 in direzione di altri nodi principali e 6 di nodi secondari. Questi ultimi sono situati verso l’interno della struttura e ciascuno si trova alla convergenza di 6 aste: 3 in direzione di nodi principali e 3 di nodi secondari contigui.
La struttura può essere vista come un sistema di piramidi a base esagonale, ciascuna con vertice giacente su un punto di una sfera virtuale. Tali vertici sono a loro volta collegati tra loro da aste che definiscono campi triangolari, ciascuno necessariamente giacente su un diverso piano.