I soldati persiani definiti come “Immortali” esistevano davvero ed erano le guardie scelte dell’imperatore. Erano circa 10000 uomini che venivano reclutati tra l’aristocrazia. È improbabile che portassero una maschera: l’aspetto e il modo di combattere che li caratterizzano sembra rifarsi, più che alle fonti storiche, al cinema e ai fumetti incentrati sui guerrieri ninja. Si tratta di un genere di origine giapponese molto popolare tra i ragazzi di oggi ma sconosciuto nella Persia del V secolo a.C.
È innegabile che certe situazioni e certi atteggiamenti troppo caricati possano provocare qualche sorriso negli spettatori più critici verso il film. Il “coraggio” degli Spartani, il loro stato di continua esaltazione guerresca può presentarsi più come una caricatura che come racconto di eventi reali. Il film ha perciò dato luogo a una serie di remake – film, video, fumetti – che parodizzano ulteriormente questi aspetti. Tra le più divertenti, le avventure del “topo” Rat-Man, significativamente intitolate 299.
L’aspetto di Leonida e dei suoi 300 guerrieri è un perfetto esempio del criterio seguito dagli autori nel “ridisegnare” il passato. L’acconciatura è ritrovabile nel cosiddetto Cronide di capo Artemisio, raffigurante una divinità nell’atto di scagliare un fulmine o un tridente. Anche la nudità dei guerrieri si rifà alla statuaria greca. Il Cronide viene preso a modello anche per la postura assunta dai guerrieri nel corso della battaglia. Infine, nel dipinto in stile neoclassico di Jacques-Louis David Le Sabine relativo a un episodio della storia romana troviamo molti elementi ripresi da 300: i corpi praticamente nudi ma ornati del mantello rosso; la postura; l’elmo, lo scudo circolare e la lancia, tipici dei soldati greci.