Astérix  & Obélix contro Cesare è  il primo film basato sulla serie di fumetti franco-belga Astérix.
                Come molti  sanno, il personaggio di Astérix gode di grande popolarità in tutto  il mondo. In Francia, dove la serie è stata concepita e realizzata,  il piccolo guerriero gallico che combatte contro i Romani è  considerato quasi un eroe nazionale, un simbolo, a torto o a ragione,  delle più antiche fondamenta della storia francese. Gli “albi”,  cioè le avventure a fumetti, di Astérix sono decine, e diversi sono  anche i cartoni animati che ne sono stati tratti. Tuttavia fino al  1999, quaranta anni dopo la prima avventura a fumetti, nessuno aveva  provato a realizzare un film in cui recitassero attori in carne e  ossa. Non era facile, infatti, rappresentare il mondo di Astérix,  così vario e spettacolare, senza l’aiuto di matite e colori.
L’evoluzione  delle tecniche digitali, che permettono di modificare a piacimento le  immagini catturate dalla realtà (proprio come se fossero disegni),  hanno consentito questo ulteriore passo avanti di Astérix verso il  successo planetario. Astérix &  Obélix contro Cesare risulta  oggi il film più costoso mai realizzato in Europa, soprattutto a  causa dei dispendiosi effetti speciali, del coinvolgimento di  centinaia di comparse, della partecipazione di famosi attori  internazionali, come Gérard Depardieu che interpreta Obélix e  Roberto Benigni nel ruolo di Lucius Detritus.
                  La  scommessa del regista Claude Zidi e dei produttori è stata vincente  dal punto di vista commerciale, dato che il film è stato premiato  dal pubblico e che, proprio per questo motivo, sono stati prodotti  numerosi sèguiti o sequel.
Purtroppo  non si può dire che il film sia del tutto riuscito dal punto di  vista storico e nemmeno, molto probabilmente, dal punto di vista  artistico.
Il fumetto  di Astérix nasceva negli anni Cinquanta dalla collaborazione di due  eccezionali artisti: Renée Goscinny, che scriveva le avventure; e  Albert Uderzo, che le trasformava in pagine disegnate. Gli albi  originari erano il risultato delle scrupolose ricerche dei due  autori, che con la loro creatività riuscivano a rappresentare il  passato in maniera divertente e nello stesso tempo ricca,  approfondita, problematica, cioè dotata, in altre parole, di un  evidente spessore culturale.
Come le  opere storiografiche vere e proprie, anche le avventure di Astérix  ci restituivano qualcosa dell’ideologia dei loro autori e  dell’epoca in cui furono concepite: nel caso specifico, la Francia  del dopoguerra, ancora memore dell’invasione tedesca, e l’avvento  della Quinta repubblica (la riorganizzazione  dello Stato in senso semipresidenzialista) dominata dalla figura  carismatica di Charles de Gaulle.
Nella  Gallia dei tempi di Cesare concepita da Goscinny e Uderzo era  possibile riconoscere la società francese, ridisegnata in costumi  antichi secondo i miti e le aspirazioni del ceto medio, in una felice  compenetrazione di passato e presente.
I ruoli  sociali, il senso dello Stato e dell’identità nazionale, il  desiderio di tranquillità e di prosperità rivivevano nei personaggi  del fabbro Automatix, del pescivendolo Ordinalfabetix, nei guerrieri  Astérix e Obélix, ma anche nel rispetto tributato al supremo  rappresentante delle istituzioni romane, Giulio Cesare, il quale nei  fumetti come nel film arriva ad allearsi con gli irriducibili Galli  per ristabilire l’ordine romano, mai seriamente messo in  discussione. 
In Astérix  & Obélix contro Cesare l’universo delle serie a fumetti si  conserva a stento, sommerso da gags ed effetti speciali, anacronismi  gratuiti e battute a effetto.
                  Nonostante  gli ingenti capitali profusi nelle scenografie e nei costumi, anche  visivamente la complessità originaria risulta banalizzata, a  dimostrare che ciò che può essere raffigurato con pochi felici  tratti di matita non riesce a sopravvivere, senza la creatività e il  talento adeguati, a più moderne e costose forme di rappresentazione.