Un San Francesco che sarebbe piaciuto a Rossellini. Solo che il San Francesco di Rossellini era il “Serafico” dei Fioretti, questo di Liliana Cavani, distinguendosi anche dall’altro che la regista aveva realizzato nel ‘67 in cifre quasi solo di rivolta, è essenzialmente drammatico: perché lo scuote e lo percuote il dramma di capire fino in fondo la volontà di Dio a suo riguardo. Un dramma visto rigorosamente dal di fuori perché Liliana Cavani, anziché seguire le vie tradizionali della narrazione psicologica, se lo è fatto suggerire da quella Leggenda dei Tre Compagni in cui, nel 1244, frate Leone, frate Rufino e frate Angelo riferirono i momenti della vita di San Francesco cui avevano direttamente assistito, per ristabilire la verità sul suo insegnamento e impedire che il suo spirito di povertà e di abbandono venisse tradito all’interno dell’Ordine che aveva fondato.
(Tratto da: G.L. Rondi, in “Il Tempo”, 22 marzo 1989)