L'avaro - Euclio e Staphyla
Plauto, Aulularia, vv. 40-66
Attraverso la visione dei seguenti video potrai approfondire la struttura delle commedie plautine ed esplorare il luogo nel quale prendevano vita: il teatro antico.
Grazie alla visione dei seguenti filmati potrai conoscere meglio la struttura fisica del teatro antico: nel primo video, “Origini e forme”, ti verranno illustrate e spiegate le varie parti di cui è composto, mentre nel secondo, “Teatri della Roma antica”, grazie alla passeggiata per Roma presentata da Andrea Carandini, ti potrai fare un’idea delle dimensioni e degli spazi che il teatro prendeva nelle città. Prova, dunque, a fare un paragone con il teatro moderno, ricercandone tanto i legami e le somiglianze, quanto le differenze.
Nelle opere di Plauto, il complesso meccanismo della beffa si ripete costantemente, nonostante il variare di personaggi, espedienti, situazioni. Dopo la fruizione del filmato, scegli una commedia plautina che ti ha particolarmente colpito o divertito e analizzane la struttura. Quali meccanismi mette in moto, quali strumenti usa l’autore per creare l’impianto della beffa? Concluso il tuo lavoro, confrontalo con quello dei compagni e prova, insieme a loro, a individuare le strutture comuni delle diverse commedie.
(*) Per i filmati contrassegnati con questo simbolo è necessaria la connessione web.
Persona
Persona è un prestito dal greco pròsopon che significa «maschera»: il senso primo del termine è da ricondurre dunque al linguaggio teatrale. Così anche il secondo, quello di «personaggio»: la maschera segnala, indica visivamente il soggetto che l’attore interpreta, il suo ruolo all’interno del dramma. Da questo senso si sviluppa poi quello del «ruolo sociale», la parte che l’individuo svolge all’interno della vita civica, dalla connotazione giuridica (nel lessico giuridico persona viene usato in opposizione a res, le «cose», per designare l’essere umano in generale e in tutte le sue possibili manifestazioni: maschio o femmina, libero o schiavo, cittadino o straniero ecc.), a quella più propriamente etica di «carattere», «personalità» (la persona come parte visiva, espressione esteriore, fisica e comportamentale dell’animus), a quella più ampia della visibilità-notorietà-autorità. La relazione fra le due sfere di senso, teatrale e sociale è molto stretta, se si pensa che la persona sociale è la maschera che l’individuo porta nella comunità, la “faccia” con cui si presenta e agisce in mezzo agli altri cittadini e allo stesso tempo quella che la comunità gli lascia indossare, la “parte” che gli assegna, somma della sua reputazione (fama, existimatio), del suo nome (nomen) e della sua condotta effettiva, in altri termini la sua identità sociale.
Attore con maschera tragica, I secolo a.C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale
Il teatro di Plauto: irriverente o conservatore?
Immagina di essere il curatore di una mostra e di utilizzare le cinque sale che hai a disposizione per presentare a un pubblico non esperto come funziona il meccanismo del rovesciamento nella commedia plautina. Lo schema digitale che hai a disposizione ha lo stesso funzionamento tecnico di PowerPoint; può quindi contenere testi, immagini, file audio, link a video (se presente il collegamento in rete). Utilizza tutto il materiale che hai a disposizione: le conoscenze acquisite, le letture, gli approfondimenti (Filo rosso, Cultura Letteratura Storia), i filmati, gli spaccati di antropologia Uomo Sacro Società, le schede sui generi letterari. Porta i tuoi visitatori attraverso un percorso che va dalla spiegazione di che cosa sia il mos maiorum per i romani, alla struttura delle commedie che tanto rovesciano la realtà sociale, quanto la riconfermano, ogni volta, al plaudite finale.
Sala 1
Il mos dei romani: una legge non scritta
Sala 2
Rovesciare la realtà: dai Saturnalia al Carnevale
Sala 3
La commedia rovescia i ruoli sociali
Sala 4
Esempi di personaggi rovesciati
Sala 5
Ritornare alla normalità: come se ci fosse Catone tra il pubblico
Versione demo
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