Fondata forse già nell’VIII secolo, la chiesa, detta anche Pieve di sant’Andrea, assunse le forme attuali nella seconda metà del XII secolo. La parte alta della facciata fu completata alla fine del XV secolo, quando si procedette anche alla copertura a volte della navata centrale. All’interno si trova il celebre pulpito di sant’Andrea di Giovanni Pisano, capolavoro della scultura gotica italiana.
Il chiostro faceva parte del monastero delle monache benedettine di Sant’Andrea, edificato a metà del XII secolo sul colle, o Piano di sant’Andrea, a Genova, ed è di notevole importanza per i suoi elementi precocemente gotici.
Malgrado la ferma opposizione di Alfredo d’Andrade, allora direttore dell’ufficio regionale per la conservazione dei monumenti del Piemonte e della Liguria, l’antico convento e la Chiesa di sant’Andrea furono demoliti alla fine del XIX secolo per fare spazio ad ampliamenti urbanistici. Il chiostro fu smontato e ricostruito nel 1922 nelle vicinanze di Porta Soprana.
La cattedrale, intitolata a sant’Andrea, fu eretta tra il 1180 ca. e il 1490 a Wells, cittadina del Somerset, nel sud-ovest dell’Inghilterra. È la prima grande cattedrale costruita nello stile gotico primitivo inglese, di cui è anche considerata la massima espressione.
Eretta nei primi decenni del XIII secolo, assunse la veste attuale dopo ulteriori ampliamenti e ricostruzioni avvenuti tra il XVI e il XVIII secolo.
Fondata nel 1219 e completata nel 1227, la Basilica di sant’Andrea è un esempio precoce di architettura gotica italiana, ispirato a modelli cistercensi. In essa si fondono in modo paradigmatico la tradizione romanica e i nuovi influssi del gotico europeo.
In stile romanico, la cattedrale, sorta sul luogo di una preesistente chiesa gallo-romana risalente al IV secolo, fu consacrata da papa Urbano II nel 1096. Nel corso del XIV secolo subì importanti ampliamenti e rimaneggiamenti in stile gotico. Il progetto prevedeva la costruzione di quattro torri, ma il suolo paludoso che minacciava di non sostenerne il peso permise la realizzazione solo di due.
I lavori iniziarono nel 1472, lo stesso anno della morte di Leon Battista Alberti. Le cappelle risultavano compiute nel 1482 e la facciata era completata nel 1488. Intorno al 1494 i lavori furono interrotti e ripresero solo nel 1530. La costruzione proseguì a fasi alterne e rimase a lungo incompiuta. La cupola fu aggiunta nel 1732 da Filippo Juvarra.
Progettata e costruita da Giacomo Della Porta, Francesco Grimaldi, e Carlo Maderno tra il 1590 e il 1650. La facciata barocca fu aggiunta tra il 1655 e il 1663 da Carlo Rainaldi.
Fra il 1653 e il 1667 Francesco Borromini costruì il campanile a due ordini della Chiesa di sant’Andrea delle Fratte, già ricostruita verso la fine del XVI secolo, con i capitelli del secondo costituiti da erme di Giano Bifronte, nonché la cupola, rinforzata da contrafforti diagonali che fanno assumere all’architettura l’immagine della croce di sant’Andrea.
La facciata si apre su un piccolo sagrato dilatato da due ali concave, che, con effetto illusionistico, ampliano lo spazio sul modello del colonnato della Basilica di san Pietro in Vaticano, anch’esso del Bernini. La pianta, centralizzata, è ovale, con l’asse maggiore trasversale, così che le minuscole dimensioni appaiono come dilatate in un più ampio respiro.
Dietro l’altare è visibile Il martirio di sant’Andrea di Guillaume Courtois, detto il Borgognone (XVII secolo). La pala d'altare è illuminata da una fonte di luce nascosta, secondo un espediente, caratteristico del Bernini, derivato dalla scenografia teatrale.
Opera dell’architetto italiano naturalizzato russo Francesco Bartolomeo Rastrelli (1700-1771). La chiesa sorge nel luogo in cui, secondo la tradizione, sant’Andrea, nel corso di uno dei suoi lunghi viaggi, piantò il proprio bastone.