Le ossa dei santi apostoli Filippo e Giacomo furono trasferite a Roma nel VI secolo e composte nella basilica paleocristiana fatta appositamente costruire e a essi dedicata, nei pressi del foro Traiano. Attraverso i secoli la basilica fu ricostruita più volte, subendo varie trasformazioni, sino all’attuale di stile barocco (1724). Anche la sua denominazione con il tempo è cambiata in quella dei “Dodici apostoli”, pur essendo stata dedicata inizialmente solo ai santi Filippo e Giacomo.
La Basilica dei santi Filippo e Giacomo, patroni di Cortina d’Ampezzo, fu costruita tra il 1769 e il 1775 sul luogo in cui sorgevano due precedenti chiese del XIII e del XVI secolo. Il campanile della basilica fu eretto dall’architetto Silvestro Franceschi tra il 1852 e il 1858 al posto di una precedente torre campanaria tardo cinquecentesca.
Le decorazioni dell’unica navata della Basilica dei santi Filippo e Giacomo furono realizzate tra il 1774 e il 1775 dal pittore tirolese Franz Anton Zeiller, mentre i cicli pittorici del soffitto sono opera dall’ampezzano Giuseppe Ghedina (1859).
L’edificio fu voluto nel 1593 dai mercanti e tessitori del quartiere di san Biagio dei Librai, ma la chiesa, così come la vediamo oggi, è frutto del rimaneggiamento del 1758 di Gennaro Papa. La facciata, caratterizzata da due ordini di colonnine e paraste, si rifà agli esempi romani del Borromini. Nelle nicchie vi sono le statue della Religione e della Fede di Giuseppe Picano (nel livello superiore), più due statue di san Filippo e san Giacomo, di Giuseppe Sanmartino.
L’interno, a navata unica senza transetto, è caratterizzato dalla cupola che insiste sulla zona absidale. Gli affreschi del coro, della navata e delle pareti sono di Jacopo Cestaro (1757-1759 circa), autore anche degli affreschi della cupola e del presbiterio (con i santi Filippo e Giacomo).
Costruita come chiesa parrocchiale in stile barocco da Thomas Archer all’inizio del XVIII secolo, fu consacrata nel 1715, ma divenne cattedrale della nuova diocesi cittadina solo nel 1905.