Friedrich Herlin, san Mattia, particolare di Cristo circondato dagli apostoli, 1499, Leogang, Austria, Museo di Arte Gotica.
L’apostolo, con un paio di curiosi occhialini sul naso, legge le Scritture. La presenza degli occhiali non è un dettaglio secondario, poiché l’attributo di un oggetto “moderno” a un personaggio antico ha la precisa funzione di attualizzarlo, di farne una presenza viva nei secoli, dai tempi di Gesù ai giorni nostri.
Peter Paul Rubens, san Mattia, 1611 ca., olio su tela, Madrid, Museo del Prado.
Brandendo la scure con cui gli fu mozzato il capo, l’apostolo alza gli occhi al cielo, da cui proviene la luce della Grazia divina.
Guercino, san Mattia, 1630 ca., olio su tela, collezione privata.
La tela raffigura il santo intento a leggere un libro mentre appoggia un gomito su una lastra di pietra, simbolo della saldezza della sua fede.
San Mattia, in alto al centro, accanto a san Bartolomeo e sopra san Giovanni nell’affresco di Correggio Visione di san Giovanni Evangelista, 1520-1522, Parma, Chiesa di san Giovanni Evangelista.
San Mattia, in alto al centro, accanto a san Bartolomeo e sopra san Giovanni nell’affresco di Correggio
Visione di san Giovanni Evangelista, 1520-1522, Parma, Chiesa di san Giovanni Evangelista.
Josef Anton Hafner, san Mattia e san Giuda Taddeo, 1750 ca., affresco, Ravensburg, Chiesa dell’Addolorata.