L’espansione araba tra il VII e l’VIII secolo

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Descrizione

Maometto fu al tempo stesso un capo religioso, un capo politico e un comandante militare. Riuscì nell’intento di riunire le tribù beduine sotto un’unica autorità e le guidò alla conquista di gran parte della penisola arabica, ponendo le basi per la creazione di un vasto impero.

Alla morte del Profeta (632), la guida della nazione araba venne assunta da un suo “rappresentante”, detto califfo. Cominciò allora una grande stagione di imprese militari, che in pochi anni portò alla conquista di territori come la Mesopotamia, la Palestina, l’Egitto, la Siria, la Persia. A farne le spese fu in particolare l’Impero persiano, che venne annientato. L’impero bizantino invece riuscì a sopravvivere, ma dovette cedere gran parte delle sue provincie.

Con la dinastia Omayyade, che prese il potere nel 661, le frontiere dell’Islam arrivarono a comprendere tutta l’Africa settentrionale, la penisola iberica e vasti territori in Asia centrale, ai confini con l’India e con la Cina. Sotto la dinastia Abbasside (750-1258), il dominio arabo si allargò all’isola di Creta e alla Sicilia.

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L’espansione araba tra il VII e l’VIII secolo
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