In una scena molto toccante di Amistad, l’africano Yamba dice di aver capito di che cosa parla il libro che ha sottratto a un gruppo di ferventi cristiani. Benché non sia in grado di leggere e non sappia che il libro è la Bibbia, Yamba sembra aver afferrato il senso profondo della vita di Gesù Cristo, avendo osservato attentamente le illustrazioni di Gustave Doré.
Purtroppo nel 1839 l’illustratore francese era un bambino di sette anni e non poteva aver realizzato
le splendide incisioni che vediamo nel film.
Questa imprecisione storica, naturalmente, non toglie nulla alla bellezza e alla credibilità della scena.
Il personaggio di Theodore Joadson, ricco filantropo, impegnato nella difesa degli Africani della nave La Amistad, non è mai esistito. La sua presenza nel film è dovuta ancora una volta alla volontà di mostrare le virtù della società americana, dove era possibile per un discendente degli schiavi arricchirsi grazie alle proprie capacità e al proprio lavoro. L’invenzione del personaggio è anche l’occasione per far recitare nel film un grande attore di colore come Morgan Freeman.
Cinqué, o Joseph Cinqué, è il nome con cui fu chiamato negli Stati Uniti il personaggio più in vista tra gli africani della nave La Amistad. Il suo vero nome era Singbe Pieh ed era nato intorno al 1814 nel Mendeland, l’attuale Sierra Leone. Prima di essere catturato faceva l’agricoltore insieme con la sua famiglia. Ritornato in Sierra Leone nel 1842, non ritrovò la moglie e i tre bambini che aveva, forse anch’essi catturati dai commercianti di schiavi. Non si sa bene che attività abbia svolto fino alla morte, avvenuta probabilmente nel 1879. Pare che come il suo amico Yamba si sia convertito al cristianesimo.