Gli apostoli

GIACOMO MAGGIORE

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CHI È

Figlio di Zebedeo, pescatore sul lago di Tiberiade, e di Maria di Salome, fratello dell’apostolo ed evangelista Giovanni, Giacomo, in ebraico “che segue Dio”, fu il primo fra gli apostoli a conoscere il martirio. Viene detto il Maggiore per indicare che, dei due apostoli di nome Giacomo, fu il primo a essere chiamato da Gesù.

La Legenda aurea di Jacopo da Varazze (secolo XIII), riprendendo un’antica tradizione, narra che, dopo Pentecoste, a Giacomo Maggiore toccò in sorte l’evangelizzazione della Spagna. Qui giunto, Giacomo si diede a predicare ardentemente ma, in apparenza, con scarsi risultati. Sconfortato, si stava accingendo a ritornare a Gerusalemme quando, nei pressi dell’attuale Saragozza, il 2 gennaio del 40 gli apparve la Vergine sopra un pilastro, un pilar. Maria, dicendogli di non preoccuparsi dell’esito apparentemente deludente della sua evangelizzazione, gli chiese di edificare per lei in quel luogo una chiesa, il Pilar, che avrebbe reso Saragozza uno dei più fervidi luoghi di culto di tutta la cristianità. Giacomo fece edificare la chiesa, ancora oggi visibile all’interno della Cattedrale di Saragozza, e rimase per lungo tempo in Spagna, raccogliendo copiosi frutti della sua fervida predicazione.

Tornato infine a Gerusalemme, subì il martirio mediante decapitazione sotto Erode Agrippa e fu sepolto, ma Teodomiro e Atanasio, suoi discepoli, ne trafugarono le spoglie. Giunti a Jaffa si imbarcarono, raggiungendo, con l’aiuto della Provvidenza, le coste della Galizia. Qui, all’estuario del rio Ulla, il corpo di Giacomo fu sbarcato e adagiato su una pietra che, prodigiosamente, si fuse come cera prendendo la forma di un sarcofago. Dopo ulteriori vicissitudini le reliquie dell’apostolo furono poste in una cappella, ove poi furono tumulati anche Teodomiro e Atanasio, nella località in cui sarebbe sorta la città di Santiago.

Per lunghi secoli si persero le tracce del sepolcro, finché intorno agli anni 812-814, allorché la Spagna era sotto il dominio musulmano, un eremita di nome Pelagio, guidato da fenomeni celesti, rintracciò la tomba di Giacomo. Questo miracoloso ritrovamento fu interpretato come un assenso divino a quella che sarebbe diventata la leggendaria Reconquista cristiana della Spagna. Nella decisiva battaglia di Clavijo, Santiago stesso comparve prodigiosamente sotto le spoglie di un cavaliere su un cavallo bianco, con il vessillo crociato, sbaragliando i mori, da cui l’appellativo di Santiago Matamoros (Ammazzamori). Sul luogo del sepolcro di Giacomo sorse l’odierna città di Santiago di Compostela, da Campus Stellae, campo della stella, per via della luce celeste che guidò Pelagio. Sin dal IX secolo Santiago divenne meta di pellegrinaggi e nel corso del tempo prese forma il celeberrimo Camino de Santiago, ancora oggi percorso da migliaia di pellegrini.