Gli apostoli

GIACOMO MINORE

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CHI È

Figlio di Alfeo e di Maria di Cleofa, viene detto “il Minore” poiché fu chiamato dopo Giacomo figlio di Zebedeo e di Maria di Salome, soprannominato per questo “il Maggiore”. Anche Giacomo di Alfeo, dunque, era cugino di Gesù, con il quale, come sostiene la Legenda aurea di Jacopo da Varazze (secolo XIII), aveva una forte somiglianza fisica – in greco fu detto adelfoteos, “fratello del Signore” – tanto che “quando i giudei andarono per prendere Cristo, per non sbagliarsi e prendere al suo posto Giacomo, concordarono il segnale del bacio con Giuda che, conoscendoli benissimo, non aveva difficoltà a distinguerli”.

Dopo il martirio di Giacomo il Maggiore e la partenza di Pietro, Giacomo il Minore divenne vescovo di Gerusalemme, ove fu il primo a celebrare la messa. Nella sua qualità di capo della comunità cristiana, intervenne inoltre nella controversia sulla circoncisione, sostenendo che le antiche prescrizioni non dovevano essere imposte ai neofiti del cristianesimo. Probabilmente tra il 57 e il 62 scrisse la prima delle “lettere cattoliche” del Nuovo Testamento, nella quale si rivolge “alle dodici tribù disperse nel mondo”, ossia ai cristiani di origine ebraica che vivevano fuori della Palestina.

Giacomo subì il martirio a Gerusalemme intorno al 61-62, al tempo dell’imperatore Nerone, sotto il sommo sacerdote Hanan, figlio dell’Hanna evangelico, sul quale, secondo alcune tradizioni, ricadrebbe la responsabilità del suo supplizio. Su istigazione di Hanan, Giacomo fu invitato da alcuni capi dei giudei a far desistere il popolo dalla fede in Gesù. Allorché Giacomo, viceversa, ribadì pubblicamente e con forza la propria fede nel Messia, i giudei decisero di lapidarlo. Mentre lo lapidavano, l’apostolo fu colpito a morte con un colpo di bastone da lavandaio sulla testa. A causa dello scandalo suscitato dal brutale linciaggio, per l’ottima fama che Giacomo godeva presso il popolo, che lo aveva soprannominato “il Giusto”, il sommo sacerdote Hanan fu destituito.