Il processo che porterà all’Unità d’Italia comincia con una serie di fallimenti tra il 1848 e il 1849. In quei mesi, infatti, il regno di Sardegna viene sconfitto dall’Austria nella prima guerra d’indipendenza, mentre le insurrezioni democratiche e mazziniane scoppiate in tante città (Milano, Venezia, Firenze, Roma) vengono violentemente represse.
Diverso esito ha la seconda guerra d’indipendenza (1859), in seguito alla quale il regno di Sardegna estende il suo dominio sulla Lombardia, sull’Emilia, sulla Romagna e sulla Toscana. Poco dopo, nel 1860, Giuseppe Garibaldi riesce nell’impresa di conquistare il Regno delle Due Sicilie, mentre i piemontesi occupano le Marche e l’Umbria, sottraendole allo Stato Pontificio.
È il momento dell’Unità italiana. Il 17 marzo 1861, alla proclamazione del Regno d’Italia, gli unici territori italiani ancora non liberi sono il Veneto, il Trentino, la Venezia Giulia e anche il Lazio retto dal papa. Nizza e la Savoia, intanto, in cambio dell’aiuto fornito dall’esercito francese nella seconda guerra di indipendenza, vengono cedute alla Francia.
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L’Unità d’Italia