La prima guerra mondiale si svolse essenzialmente su tre grandi fronti: il fronte occidentale, sul quale francesi e inglesi si scontrarono con i tedeschi; il fronte orientale, che nell’Europa dell’est divise gli eserciti austro-tedeschi dalle armate russe; e infine il fronte italiano, che dal 1915 ricalcò in larga misura i confini che, dal Trentino alla Venezia Giulia, separavano lo Stato italiano dall’impero asburgico.
Per tutto il corso della guerra, nonostante le centinaia di migliaia di soldati caduti, la linea del fronte occidentale non subì modifiche sostanziali. Più fluida fu la situazione del fronte orientale, dove gli austro-tedeschi riuscirono almeno per un tratto ad avanzare, occupando gran parte della Polonia e giungendo a stringere, nel 1918, un vantaggioso accordo di pace con la Russia, da poco sconvolta dalla rivoluzione bolscevica (trattato di Brest-Litovsk).
Diversa fu, inoltre, la situazione dell’Italia, dove, per oltre due anni, il fronte non subì che piccoli spostamenti. Il 24 ottobre 1917, però, nei pressi di Caporetto, le truppe austro-tedesche riuscirono a sfondare le difese italiane, costringendo il nemico a una rovinosa ritirata, arrestatasi sulle sponde del Piave intorno all’8 novembre successivo.
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I principali fronti europei durante la prima guerra mondiale