La bellezza si manifesta nell'arte, nella natura, nella musica, nella letteratura ecc., richiedendo
cura e protezione in ogni suo aspetto. Essa rappresenta sia un diritto di cui godere, sia un dovere
da adempiere come esseri umani e come cittadini. Lo storico dell’arte Salvatore Settis (1941) ha dichiarato
che «la bellezza non salverà proprio nulla, se noi non salveremo la bellezza».
La museologa Irene Baldriga (1970) interpreta la cittadinanza come una forma di vita e di convivenza,
dove l’arte diventa espressione del bene comune. In questa visione, i meccanismi che regolano la convivenza sociale
intrecciano bellezza, armonia, equità e giustizia, estendendosi fino all’etica nell’esercizio dei ruoli istituzionali.
Giulia Maria Crespi (1923-2020), fondatrice del FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano), ha enfatizzato la dimensione morale
della bellezza, descrivendola come «un modo diverso di dire verità. Ma è anche la totale armonia che ti sfiora, ti tocca,
ti investe e ti fa andare in estasi. È l’ultimo baluardo contro gli spiriti del male».
Oltre al suo valore estetico e morale, la bellezza esercita anche un significativo impatto economico. Il turismo culturale
e artistico, ad esempio, è una delle principali fonti di reddito e impiego per molte Nazioni, tra cui l'Italia, dove
l'articolo 9
della Costituzione sancisce la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico.
Nonostante ciò e malgrado il nostro Paese vanti il primato mondiale di siti UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite
per l'Educazione, la Scienza e la Cultura), molti tesori culturali versano in condizione di degrado o abbandono.
Per affrontare questo problema è necessario un impegno sinergico tra governo, istituzioni culturali e società civile,
attraverso programmi di finanziamento e iniziative di sensibilizzazione.
A livello internazionale, l'UNESCO si impegna a identificare, proteggere e trasmettere il patrimonio mondiale
alle generazioni future, stabilendo criteri per definire ciò che è patrimonio dell'umanità. Parallelamente, è cruciale
educare i giovani all’apprezzamento e al rispetto dell’arte, della natura e della cultura, formando cittadini
consapevoli e responsabili. In questo processo, la tecnologia offre strumenti innovativi per rendere la bellezza
più accessibile e preservarla per i posteri.
Recenti studi hanno inoltre evidenziato il legame tra esposizione alla bellezza e benessere psicologico, suggerendo
l’integrazione di pratiche ecologiche nella progettazione di spazi urbani e architettonici, come le aree verdi.
Questo approccio non solo migliora la qualità della vita, ma contribuisce anche alla salute del pianeta, unendo
l’estetica alla sostenibilità.