Nell’era della digitalizzazione, i mezzi di comunicazione esercitano una grande influenza grazie alla loro diffusione capillare. Ciò comporta vantaggi significativi. L'evoluzione tecnologica consente oggi di offrire una vasta gamma di servizi in tempo reale e altamente personalizzati, sfruttando la capacità di gestire volumi di informazioni sempre più vasti e complessi. Questo fenomeno ha dato origine al concetto di big data , raccolte di enormi quantità di dati che vengono elaborate da tecnologie avanzate come l’ Intelligenza Artificiale , la quale può fornire analisi concrete applicabili in vari ambiti della nostra vita. 

Nel lungo periodo della pandemia dovuta al Covid-19 (2020-2021), l’impiego degli strumenti di comunicazione telematica si è ampiamente intensificato nel mondo lavorativo, in quello scolastico e in quello sociale, rivoluzionando le nostre abitudini relazionali. 
Secondo molti studiosi (per esempio coloro che presso il Virtual Human Interaction Lab della Stanford University, in California, si occupano degli effetti comportamentali provocati dalla realtà virtuale), questo ci ha abituati a uno scambio interpersonale freddo e spersonalizzato, costringendoci a forme d’interazione più rigide e povere di sfumature. Mancano, cioè, quella vivacità e quell'autenticità che erano tipiche del modo di comunicare di Gesù, il quale invitava a «venire e vedere» (Giovanni 1, 46), cioè a fare esperienza della realtà che si vuole conoscere.

La comunicazione interrotta

La rivoluzione digitale è oggi una realtà concreta e irreversibile che interessa ogni settore delle nostre società e ne sta profondamente modificando le dinamiche. Tuttavia, nel mondo non tutti hanno accesso alle reti informatiche in egual misura e questo è causa di profonde diseguaglianze.
La transizione tecnologica accessibile a tutti è fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’ Agenda 2030 .

Obiettivo 3

è mirato alla promozione di salute e benessere per tutti

Obiettivo 4

riguardala creazione di città 
e comunità sostenibili

Obiettivo 11

intende favorire l’accesso 
a un’istruzione di qualità su scala globale

La Commissione europea ha previsto investimenti significativi per sviluppare le competenze digitali delle persone e fornire a tutti una connessione dati ad alta velocità realizzando società aperte, democratiche e sostenibili. 

Nel nostro Paese, tuttavia, il digital divide  (il divario tra chi ha accesso alle reti telematiche e chi no) è un problema reale e concreto, che colpisce soprattutto i soggetti più svantaggiati della popolazione: gli anziani, i poveri, i disabili…
Il possesso di competenze digitali non sempre adeguate, accanto alla mancanza di un’efficiente infrastruttura di Rete, riguarda vari ambiti: l’acquisto di beni e servizi, i rapporti con l’amministrazione pubblica, l’intrattenimento e il lavoro stesso sono passati, nel giro di pochi anni, da un contesto analogico a uno digitale. 
Nel settore scolastico, il digital divide si traduce nel fatto che molti studenti non possiedono i dispositivi adatti o una casa raggiunta dalla Rete. Questi problemi riguardano anche un significativo numero di plessi scolastici, che restano ancora sprovvisti di una connessione a Internet adeguata e veloce.