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MIGRANTE

È una persona che si sposta da un Paese all’altro, o all’interno dello stesso, per motivi economici, familiari, ambientali, di studio o di lavoro, senza necessariamente fuggire da pericoli.

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PROFUGO

È una persona costretta ad abbandonare il proprio Paese a causa di conflitti armati, disastri ambientali o persecuzioni, che non ha ancora ottenuto lo status giuridico di rifugiato.

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RIFUGIATO

È un individuo riconosciuto dalla Convenzione di Ginevra del 1951 come bisognoso di protezione internazionale, perché perseguitato nel proprio Paese per motivi di razza, religione, opinioni o appartenenza sociale.

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CLANDESTINO

Indica chi si trova in un Paese senza permesso legale di soggiorno. È un termine comunemente usato in modo stigmatizzante e dispregiativo, poiché non riconosce la complessità delle cause delle migrazioni.

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PERMESSO DI SOGGIORNO

È un documento che consente ai cittadini extracomunitari di risiedere legalmente in Italia (e in altri Paesi dell’Unione Europea) per un periodo di tempo determinato. Nel nostro Paese è regolato dal Testo Unico sull’Immigrazione del 1998 e dal Decreto del Presidente della Repubblica 179/2011. Viene rilasciato nei casi di protezione internazionale, per motivi di studio o lavoro, o per il ricongiungimento familiare.

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CITTADINANZA

Definisce l’appartenenza giuridica a uno Stato, che comporta diritti (come voto e protezione) e doveri (come il rispetto delle leggi). Può essere acquisita per legame di parentela (ius sanguinis), quando almeno uno dei genitori è cittadino; in base al luogo di nascita (ius soli); o per naturalizzazione, cioè tramite la residenza in un Paese, secondo criteri che variano da nazione a nazione.

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DIRITTO DI ASILO

È il principio giuridico che garantisce protezione a chi fugge da persecuzioni o guerre, conferendogli lo status di rifugiato. È sancito da convenzioni internazionali e costituzioni nazionali come l’articolo 10 della Costituzione «L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici [cfr. art. 26]»., la Legge Martelli (1990) e la Legge Turco-Napolitano (1998).

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XENOFOBIA

È un sentimento di paura, ostilità o avversione irrazionale verso persone straniere o percepite come diverse per cultura, lingua o etnia. Spesso sfocia in atti di discriminazione e violenza.

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PREGIUDIZIO

Il pregiudizio è un giudizio, spesso negativo, che si forma senza una conoscenza diretta. Si basa su stereotipi o convinzioni infondate, ostacolando così la comprensione e il dialogo tra le persone.

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STEREOTIPO

È una credenza semplificata e generalizzata, spesso non corrispondente alla realtà. Può essere positivo o negativo, e si basa su caratteristiche (come etnia o genere) attribuite a interi gruppi di persone, senza considerare le differenze individuali.

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DISCRIMINAZIONE

È un trattamento ingiusto o differenziato verso individui o gruppi sociali per motivi di razza, genere, religione, orientamento sessuale e politico. Viola i princìpi di uguaglianza.

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RAZZISMO

È un’ideologia o atteggiamento che considera alcune razze o etnie superiori ad altre. Si manifesta in atti, parole e politiche che negano diritti e dignità.