Nell’Agenda 2030 non esistono obiettivi dedicati specificamente solo alle migrazioni: il fenomeno è trattato, infatti, trasversalmente, in diversi dei goals indicati dall’ONU. Le migrazioni, oggi più che mai, rappresentano una delle sfide globali più complesse, influenzando e venendo influenzate da fattori economici, sociali, ambientali e politici. I flussi migratori sono spesso conseguenza di guerre, persecuzioni, disastri naturali, cambiamenti climatici, povertà estrema o mancanza di opportunità. In questo contesto, l’Agenda 2030 propone un approccio integrato e inclusivo, che mira a non lasciare indietro nessuno, migranti compresi.
Diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) toccano il tema delle migrazioni. Il Goal 1, per esempio, punta all’eliminazione della povertà, una delle cause principali delle migrazioni forzate. Il Goal 4 promuove un’istruzione di qualità per tutti, fondamentale per l’integrazione dei migranti e per offrire loro strumenti di emancipazione. Il Goal 10, dedicato alla riduzione delle disuguaglianze, invita gli Stati a garantire pari diritti e opportunità, indipendentemente dall’origine. Il Goal 16, infine, incoraggia la costruzione di società pacifiche e inclusive, dove la diversità sia valorizzata e protetta. L’Agenda 2030 riconosce il potenziale positivo delle migrazioni: i migranti contribuiscono allo sviluppo economico, culturale e sociale dei Paesi di arrivo e di origine. Per questo, è essenziale promuovere politiche migratorie basate sul rispetto e la salvaguardia dei diritti umani, sull’inclusione e sulla cooperazione internazionale. Solo attraverso un impegno condiviso e una visione globale sarà possibile trasformare le migrazioni da crisi da gestire a opportunità da valorizzare, in linea con i principi di sostenibilità, equità e giustizia dell’Agenda 2030.