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I flussi migratori globali rappresentano uno dei problemi più articolati e urgenti del nostro tempo. Negli anni 2024-2025, questa problematica ha continuato a evolversi, con un aumento significativo del numero di persone costrette a lasciare le proprie case. Secondo l’UNHCR, il numero di persone costrette alla fuga ha superato gli 82 milioni, tra rifugiati, sfollati interni e richiedenti asilo.
Le cause principali restano i conflitti armati, la povertà estrema, le persecuzioni politiche e religiose, e gli effetti del cambiamento climatico.

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Le principali aree di origine dei migranti sono:

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L'Europa rimane una delle destinazioni principali, con l’Italia, la Grecia, la Spagna e la Germania tra le nazioni più interessate. In Italia, secondo il Dossier Statistico Immigrazione IDOS 2024, si contano oltre 5 milioni di cittadini stranieri regolarmente residenti, con un incremento di ingressi per lavoro e ricongiungimenti familiari.
Il Ministero degli Esteri italiano evidenzia quattro rotte principali verso l’Unione Europea:

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Il report Asylum and Migration Overview del 2025, pubblicato dall'European Migration Network, sottolinea un incremento dei flussi irregolari lungo la rotta del Mediterraneo centrale, con oltre 150 000 arrivi registrati nel solo 2024. A conferma di questo, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ha confermato che la pressione migratoria è in crescita, aggravata anche da fattori come la crisi climatica e l'insicurezza alimentare. In sintesi, la situazione migratoria nel biennio 2024-2025 è caratterizzata da una notevole complessità, con rotte in continua evoluzione e nuove emergenze che emergono costantemente. Questa realtà evidenzia la necessità urgente di politiche migratorie più coordinate e solidali a livello sia europeo che globale.

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