Nel contesto islamico, la malattia e la sofferenza sono viste come opportunità per espiare i peccati e dimostrare forza di spirito, guadagnando così un buon giudizio
davanti agli occhi di Dio (Allah). Il Corano insegna che il corpo è un dono divino che deve essere curato e preservato, in attesa di essere restituito al Creatore per il
giudizio finale.
La malattia e la morte sono viste come parte dell’imperscrutabile piano di Dio. Pertanto, anche l’etica musulmana si basa sul principio di sacralità dell’esistenza.
Nell’ambito della salute, per i musulmani la fede nel potere esercitato da Dio sulla vita di ogni persona si associa alla fiducia nell’azione del medico e dei farmaci,
che si traduce in un atteggiamento positivo verso i progressi della medicina.
Nonostante questa premessa, il tema dell’eutanasia presenta diverse complessità nel dibattito islamico:
Tuttavia, c’è accordo tra le diverse scuole giuridiche islamiche nel rifiutare l’accanimento terapeutico, quando gli interventi medici non sono più utili a migliorare la salute del paziente.
È inoltre ammessa la possibilità di redigere un testamento biologico, purché questo non contrasti la Legge sacra (shari’a).
È importante notare che il senso islamico della sacralità del corpo si rivela, tra le altre cose, in un elevato senso del pudore e nella ritrosia a esporre la nudità. Questo aspetto richiede particolare attenzione durante le visite mediche e nell’interazione con il personale sanitario, con una preferenza, ad esempio, per medici dello stesso sesso del paziente. Secondo il diritto islamico, infatti, il corpo appartiene a Dio e l’uomo ha il compito giuridico di non danneggiarlo, né di nuocere all’anima che è a esso connessa.
Come i cristiani, i musulmani considerano la morte cerebrale La cessazione definitiva delle funzioni cerebrali integrate, per cui il paziente perde tutti i riflessi del tronco encefalico, responsabile delle funzioni vegetative che servono a mantenere in vita il corpo, come la respirazione. In questo stato, il paziente vive in coma profondo grazie al supporto artificiale dei macchinari. una morte definitiva, che implica la separazione dell’anima dal corpo. Nel rispetto della dignità del donatore e prendendo in considerazione il Bene della comunità, la religione islamica consente la donazione e il trapianto di organi. Rispetto al cristianesimo, che considera questa pratica come la possibilità di donare un proprio organo, l’islam la interpreta come liceità di mutilare il corpo per scopi benefici.