• marchio
  • HOME
    • Fragile è la condizione umana
    • Il diritto alla salute
      • La cura
      • Il rapporto tra medico e paziente
    • La bioetica
      • Tra Stato italiano e Chiesa cattolica
      • Eutanasia, suicidio assistito
        e testamento biologico
    • La prospettiva islamica sulla salute
    • La prospettiva delle altre religioni


LA BIOETICA

Ad oggi, il progresso scientifico-tecnologico ha permesso di raggiungere traguardi ritenuti impensabili fino a pochi anni fa. Nel campo delle biotecnologie sono state sviluppate tecniche che consentono di intervenire sulla nascita e sullo sviluppo della vita, prolungandone la durata stessa. Avendo questo grande potere, la scienza deve affidarsi alla coscienza morale e riflettere sui limiti da non superare per garantire il rispetto dell’esistenza umana.

×

Biotecnologie

Il termine deriva dal greco bíos, “vita” e téchne, “arte” e si riferisce a un ramo della biologia che utilizza organismi viventi e tecnologie avanzate per rispondere a esigenze umane di vario tipo. Le biotecnologie trovano impiego in medicina, agricoltura e nell’industria alimentare. Esse permettono di controllare e modificare le attività biologiche degli esseri viventi, nonché di analizzare e manipolare i geni.

×

Coscienza morale

È la consapevolezza del valore morale delle proprie azioni. La coscienza è il “luogo interiore” dove si svolge un intimo dialogo con una voce che è in sé stessi e che i credenti identificano con la voce divina. Da esso scaturiscono le decisioni che caratterizzano la vita di ciascuno. Il termine “coscienza” deriva dal latino (cum-scire, “sapere insieme”) e implica la consapevolezza simultanea delle circostanze concrete di un’azione e dei princìpi morali di riferimento. Nell’esame di coscienza si esprime un giudizio pratico sulle proprie azioni, valutandole come buone o cattive in base alla propria comprensione della Legge morale e dei suoi valori fondamentali.

Descrizione dell'immagine

Da un punto di vista legale, ogni ricercatore, scienziato o medico è tenuto a rispettare il Codice Deontologico del proprio ordine professionale, cioè l’insieme delle norme e dei princìpi che regolano l’esercizio di una professione.
Oltre alle norme deontologiche, anche le riflessioni della bioetica aiutano a scegliere i comportamenti da seguire in casi particolarmente complessi.
La bioetica, pur proponendosi di salvaguardare la vita, non è tuttavia una disciplina univoca: dipende infatti dai valori di riferimento e dalle credenze che ognuno ha.
In termini generali, la bioetica laica si fonda sul concetto della qualità di vita, in base al quale il valore della vita è proporzionale alle condizioni di benessere fisico e mentale (per cui ci sono vite degne di essere vissute e vite che non lo sono), mentre la bioetica cattolica sostiene la sacralità della vita stessa (a prescindere dallo stato di salute psicofisico, ogni vita è degna di essere vissuta).

×

Bioetica

È una disciplina relativamente recente che affronta, cercando di formulare risposte concrete, le importanti questioni morali che emergono in ambito scientifico, medico e tecnologico in seguito alla capacità raggiunta da questi settori di modificare la vita umana e l’ambiente in cui essa si sviluppa.
Il suo scopo è tutelare la vita in ogni sua forma. A tal fine, raccoglie le opinioni di scienziati ed esperti provenienti da vari ambiti del sapere, con un approccio multidisciplinare. È, inoltre, un campo di studio che mantiene aperto il dialogo tra le varie confessioni religiose e le visioni laiche, individuando obiettivi comuni.
Mentre la scienza si chiede se sia possibile realizzare qualcosa, la bioetica ha il compito di domandarsi che cosa sia lecito o meno fare in relazione al rispetto della vita, nella sperimentazione e nell’applicazione di trattamenti di vario tipo.
Da un punto di vista giuridico, per poter rispondere ad alcune di queste domande, essa non si avvale solo del parere degli esperti, ma interpella anche l’opinione pubblica tramite i referendum.

Descrizione dell'immagine

Per venire a capo di queste complesse questioni morali, è necessario mantenere aperto il dialogo interreligioso e quello tra religioni e società laica. In quest’ottica, per rafforzare il ruolo dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) nell’ambito etico di portata internazionale, sono stati istituiti in vari Paesi i Comitati Nazionali di Bioetica (CNB), con funzioni di consulenza presso le Istituzioni e informazione nei confronti dell’opinione pubblica sulle questioni etiche emergenti nell’ambito della vita, delle scienze e della cura in genere.

I CNB si occupano di:

  • formulare pareri e orientare gli strumenti legislativi e amministrativi;
  • evitare abusi e favorire la piena tutela dei diritti umani;
  • indirizzare le pratiche mediche e biologiche;
  • promuovere codici di comportamento;
  • valutare l’appropriatezza clinica dei trattamenti proposti;
  • informare la cittadinanza sulle conseguenze di trattamenti terapeutici;
  • spiegare le implicazioni di tecniche diagnostiche e di biomedicina.

Descrizione dell'immagine

La Dichiarazione universale sulla bioetica e i diritti umani (2005) rappresenta uno dei risultati più significativi di questo impegno, promuovendo il dialogo fra le culture e contribuendo a creare uno spazio di confronto dove diverse prospettive bioetiche possano essere considerate nel rispetto dei diritti umani fondamentali.

×
Insieme per prenderci cura