Nel 1206, per decisione dell’assemblea generale dei capi delle tribù mongole, il khan Temujin viene proclamato Gengis Khan: in lingua mongola, signore universale. Riunendo gli eserciti del suo popolo, Gengis Khan darà vita a uno degli imperi più vasti della storia, conquistando gran parte dell’Asia.
L’urto portato dall’esercito mongolo sarà ovunque violentissimo e si accompagnerà a frequenti incendi, stragi, saccheggi. I territori conquistati, tuttavia, verranno governati con benevolenza. Pare anzi che, sotto il dominio dei mongoli, molte regioni abbiano sperimentato condizioni di pace e sicurezza fino ad allora sconosciute: «Una vergine con un piatto d'oro», si disse, «poteva girare indisturbata da un angolo all'altro dell'impero».
Poco dopo la morte di Gengis Khan, l’impero mongolo si frammenterà in khanati minori ma pur sempre potentissimi. Il più importante di questi avrà sede in Cina, dove il Gran Khan Kublai, nipote di Gengis Khan, darà inizio alla dinastia Yuan.
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L’impero mongolo