Buddhismo e giustizia sociale
Secondo la religione buddhista la giustizia si trova al centro della spiritualità del Creato: la compassione per la sofferenza esistenziale dona l'ispirazione per il
bodhisattiva
, la cui qualità più spiccata è la generosità.
L'etica buddhista permette all'essere umano di orientarsi grazia alla paramita
, volto a richiamare il senso di responsabilità dell'invidivuo.
Il Male è offesa alla vita, mancanza di giustizia.
Non si può prescindere dal dharma: la dottrina della corretta prassi per la liberazione dal ciclo di rinascite e il raggiungimento del nirvana.
INDICAZIONI DI CONDOTTA
Rispetto della dignità umana
Impegno in ambito famigliare, professionale e sociale con la promozione dei propri ideali
Responsabilità di fronte ai conflitti
Diffusione di progetti per la cura dell’ambiente
e gli scambi culturali
Dibattiti sulla non violenza
Sostegno alle Nazioni Unite
Contributi educativi sul tema della pace, i diritti
umani e lo sviluppo sostenibile
Il titolo Dalai Lama viene conferito alla massima autorità del buddhismo tibetano.
Tenzin Gyatso è in carica dal 22 febbraio 1940. Quando nel 1950 la Cina invase il Tibet, fu nominato Capo di Stato e cercò di prende accordi con Mao Zedong senza successo: fu esiliato in India con l'accusa di secessionismo.
Nel 1963 presentò La carta dei Tibetani in esilio, garante della democrazia, della libertà di parola e di culto. Nel 1989 vinse il premio Nobel per la Pace.