Buddhismo e giustizia sociale

Secondo la religione buddhista la giustizia si trova al centro della spiritualità del Creato: la compassione per la sofferenza esistenziale dona l'ispirazione per il bodhisattiva , la cui qualità più spiccata è la genero​sità

L'etica buddhista permette all'essere umano di orientarsi grazia alla paramita , volto a richiamare il senso di responsabilità dell'invidivuo. 
Il Male è offesa alla vita, mancanza di giustizia. 

Non si può prescindere dal dh​​arma: la dottrina della corretta prassi per la liberazione dal ciclo di rinascite e il raggiungimento del nirvana.

APPROFONDISCI

Paramita: portare all'altra​​ riva

INDICAZIONI DI CONDOTTA 

  • Dana: generosità intesa  come reale apertura del cuore al dono, constatazione della necessità di una risposta adeguata a una situazione
  • Sila: condotta appropriata, secondo una morale praticata per saggezza e compassione e non per semplice fedeltà a una regola
  • Ksanti: accettazione della possibilità di lasciar emergere la gratitudine e la spontaneità nel coltivare le relazioni e prendersene cura
  • Virya: l’energia che rende capaci di guardare la vita in modo compassionevole,  coltivando speranza e luce anche di fronte alle situazioni difficili
  • Dhyana: meditazione concentrata che permette di sentire, tramite il corpo, il contatto con il profondo di sé (consapevolezza).
  • Prajna: saggezza, mente libera da preconcetti

Istituto Buddhista Italiano Soka Gakkai

Per saperne di più

Rispetto della dignità umana

Impegno in ambito famigliare, professionale e sociale con la promozione dei propri ideali

Responsabilità di fronte ai conflitti

Diffusione di progetti per la cura dell’ambiente
e gli scambi culturali

Dibattiti sulla non violenza

Sostegno alle Nazioni Unite

Contributi educativi sul tema della pace, i diritti
umani e lo sviluppo sostenibile

Il Dalai Lama Tenzin Gyatso

Il titolo Dalai Lama viene conferito alla massima autorità del buddhismo tibetano.
Tenzin Gyatso è in carica dal 22 febbraio 1940. Quando nel 1950 la Cina invase il Tibet, fu nominato Capo di Stato e cercò di prende accordi con Mao Zedong senza successo: fu esiliato in India con l'accusa di secessionismo.
Nel 1963 presentò La carta dei Tibetani in esilio, garante della democrazia, della libertà di parola e di culto. Nel 1989 vinse il premio Nobel per la Pace.