La globalizzazione
rappresenta oggi uno dei fattori più influenti nel mondo del lavoro.
La progressiva apertura delle società ha generato indiscutibili vantaggi, ma richiede una
gestione consapevole per evitare ingiustizie e squilibri. L'interconnessione dei mercati globali
ha infatti radicalmente trasformato il panorama occupazionale, creando nuove opportunità, ma
anche significative sfide per i lavoratori di ogni settore.
Da un lato, la globalizzazione ha ampliato le possibilità di mobilità internazionale, permettendo
lo scambio di talenti e competenze oltre i confini nazionali. Dall'altro, ha intensificato la
competizione globale, costringendo intere categorie professionali a riqualificarsi rapidamente
per non essere escluse dal mercato. I processi di delocalizzazione produttiva verso Paesi con
minori costi di lavoro, insieme all’incedere incalzante dell’innovazione tecnologica, hanno
modificato interi settori industriali, rendendo necessario per i lavoratori un costante
aggiornamento
delle competenze (il cui costo, in Italia, ricade interamente sulle spalle dei
lavoratori stessi).
Per avere successo in questo scenario, è necessario concentrarsi non tanto sulle nozioni da
acquisire, quanto sulle capacità individuali: multidisciplinarietà, apertura mentale al nuovo,
creatività, intraprendenza, coraggio di sperimentare soluzioni innovative e umiltà nel
riconoscere gli errori per imparare da essi.
Perché i giovani sviluppino queste abilità, è importante investire nella formazione e fornire
loro competenze realmente spendibili nel mondo del lavoro, che permettano loro di autorealizzarsi
e inserirsi nel tessuto sociale.
APPROFONDISCI
In Italia, l'introduzione
dell'alternanza scuola-lavoro,
accolta da molti come utile innovazione,
ha generato anche vivaci polemiche. Alcuni temono che nasconda forme subdole di sfruttamento o che
si traduca in tempo dedicato a mansioni poco qualificanti. Come per molti provvedimenti riguardanti
materie complesse, l'ottimizzazione dei percorsi richiede ancora molto impegno, soprattutto per
garantire agli studenti dei licei opportunità che valorizzino quanto appreso in aula.
Riguardo questa iniziativa, nell’anno scolastico 2023/24 sono entrati in vigore alcuni
interventi
correttivi, tra cui la promozione di una maggiore coerenza dei piani formativi con i profili in
uscita dei singoli indirizzi, resa possibile anche grazie alla nuova figura del docente coordinatore
di progettazione, individuato dall’istituzione scolastica. Inoltre, gli enti coinvolti nei percorsi
dovranno specificare misure di prevenzione e dispositivi di protezione per gli studenti. Le nuove
norme rafforzano anche il registro per l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di commercio,
introducendo ulteriori requisiti a carico delle imprese ospitanti. Sono richieste, infatti, capacità
strutturali, tecnologiche e organizzative dell’impresa, ed esperienza reale maturata nei percorsi
di scuola-lavoro.
Anche
l’Istituto nazionale della previdenza sociale
(INPS) si sta adoperando per valorizzare i
talenti dei giovani e facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro, aderendo alla missione di
supporto della loro crescita professionale.
Un altro aspetto fondamentale nella formazione dei giovani è l’orientamento. La scelta del lavoro
comporta un serio percorso introspettivo, condotto nel corso degli anni di scolarizzazione, mirato
a definire ambizioni, motivazioni profonde, sistema valoriale, attitudini, risorse e limiti personali e,
infine, obiettivi di vita.
Alla luce di ciò, l’iniziativa dell’alternanza scuola-lavoro può essere vista come un’occasione
preziosa per mettersi in gioco, testare le proprie le inclinazioni e verificare le competenze.