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10 di Dhu-'l Hijja

‘Id al-adha, ovvero la “festa del sacrificio” è per i musulmani la festa religiosa più importante dopo quella di fine Ramadan; viene anche chiamata ‘Id al-kabir, cioè “festa grande”.

Cade ogni anno durante l’ultimo mese lunare del calendario islamico, periodo in cui ha luogo il pellegrinaggio alla Mecca: si colloca approssimativamente nei primi giorni di settembre.

Si commemora un episodio del Corano collegato alla tradizione biblica, quando cioè Dio mise alla prova la fede di Abramo chiedendogli di sacrificare suo figlio. Secondo il racconto biblico, Abramo non indugiò nell’obbedire all’ordine divino ma quando ormai stava per uccidere suo figlio, Isacco (secondo la Bibbia), Ismaele (secondo il Corano), Dio tramite un angelo lo fermò e gli mostrò un montone da immolare al posto del ragazzo.

Per il Corano Abramo è il fondatore del monoteismo, colui che si è opposto ai pagani politeisti e nel sacrificio diventa anche un modello di sottomissione a Dio. La parola islam significa proprio “donarsi completamente a Dio”.

I musulmani commemorano questa prova di fede attraverso la macellazione di un animale: vengono sgozzati agnelli, montoni o cammelli, a seconda del luogo in cui si festeggia.

Dopo la macellazione rituale la carne viene divisa tra parenti e amici, e viene anche distribuita ai più poveri e bisognosi.

Con questo gesto, ripetuto ogni anno, i musulmani vogliono dimostrare la loro sottomissione alla volontà di Dio.

Le celebrazioni iniziano all’alba del primo giorno di festa con la professione di fede e sono accompagnate da una preghiera collettiva seguita dal sermone. Questa ricorrenza rappresenta un momento di aggregazione per tutta la comunità musulmana.

Donare la carne e recitare le preghiere all’alba sono considerate le componenti essenziali della celebrazione. Nello stesso giorno in cui inizia ‘Id al-adha si conclude il pellegrinaggio annuale alla Mecca, che costituisce uno dei pilastri dell’islam.