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6 gennaio

L’Epifania è celebrata il 6 gennaio dalla Chiesa cattolica e da molte Chiese protestanti, invece il 19 gennaio dalla Chiesa ortodossa, che segue il calendario giuliano.

In origine questa festa, nata in Oriente, celebrava il battesimo di Gesù. Quando intorno al IV secolo si diffuse in Occidente, essa cambiò significato e divenne la prima celebrazione dell’Epiphaneia, cioè la “manifestazione” del Cristo ai magi. Simbolicamente è la prima rivelazione della divinità di Cristo al mondo pagano.

È considerata una delle massime solennità della Chiesa cattolica: essa chiude il ciclo delle celebrazioni natalizie che cominciano la sera del 24 dicembre e si concludono proprio il 6 gennaio.

Secondo il Vangelo di Matteo un gruppo di sapienti pagani arrivò a Betlemme, dove era nato Gesù, alla ricerca di una stella che indicasse qualcosa di regale. Matteo nel suo Vangelo (2, 1-2) narra: «Alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: “Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”». Quando, seguendo la stella, trovarono il Cristo bambino si prostrarono e lo adorarono.

Dalla tradizione cristiana conosciamo i loro nomi: Melchiorre, Baldassarre e Gaspare. Sappiamo che non giunsero a mani vuote ma recando dei doni: l’oro che rappresenta la divinità, la Sua presenza e azione; l’incenso, usato nel Tempio come segno di un legame con Dio; la mirra, un unguento usato nella preparazione dei corpi per la sepoltura.

Lo spirito dell’Epifania si rifà al cammino umano di ricerca del Signore. Ogni fedele è tenuto a mettersi alla ricerca di Dio proprio come fecero i magi. Si ritrova in questa festa il desiderio che spinge alla vicinanza con Dio. L’Epifania si configura come una vera e propria chiamata alla fede e i magi diventano l’emblema dell’uomo credente.

L'Epifania è una festa intrecciata a riti, usanze e simboli che rimandano ai suoi diversi aspetti e variano notevolmente a seconda delle culture.

In Spagna, per esempio, i magi ricevono lettere dai bambini e portano loro dei doni; inoltre sfilano su carri decorati per le vie delle città. In Francia si prepara una torta a base di mandorle dentro la quale si nasconde un oggetto segreto che incorona, per quel giorno, re o regina chiunque lo troverà nel proprio piatto.

In Italia si è diffusa nel tempo una figura che riunisce elementi folcloristici e cristiani: la Befana, personificazione femminile della festa. Viene rappresentata come una vecchia buona e simpatica che vola su una scopa e che arriva di notte nelle case lasciando nelle calze appese dai bimbi doni alimentari come agrumi, frutta secca e dolciumi e, talvolta, carbone se i bambini non si sono comportati bene.

Altri riti si ricollegano a credenze pre-cristiane: in moltissime piazze si accendono grandi fuochi beneaugurali. Diffusi sono i cortei in costume e i presepi viventi che commemorano il viaggio e la ricerca dei magi.