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4 ottobre

La festa di San Francesco è una celebrazione cattolica e non viene celebrata da protestanti e ortodossi.

San Francesco d’Assisi è uno tra i santi più amati e venerati al mondo. La sua festa cade il 4 ottobre in ricordo del suo dies natalis, letteralmente “il giorno della nascita” che dai cristiani è identificata nella morte, momento di transito alla vera vita.

In realtà san Francesco morì il 3 ottobre del 1226 alle ore 19 ma, secondo lo scandire del tempo medioevale, dopo mezz’ora dal tramonto aveva inizio il giorno legale successivo; ecco spiegata l’apparente incongruenza delle date.

La Chiesa ogni 4 ottobre rende omaggio alla sua figura rivoluzionaria e carismatica, viene celebrato come un grande maestro spirituale del cattolicesimo che visse a imitazione di Cristo con la consacrazione visibile delle stigmate.

Nel 1939 fu proclamato da papa Pio XII Patrono d’Italia.

Le celebrazioni durano più giorni e il loro centro è da collocare nella città e nella Basilica di Assisi, sua città natale. Il culmine si raggiunge con la solenne commemorazione del Transito che ricorda il passaggio dalla vita alla morte del santo.

A seguire viene distribuito ai fedeli un ramoscello d’olivo benedetto, conservato come una preziosa reliquia a protezione della propria casa.

La tradizione vuole che ogni anno, in occasione di questa solenne celebrazione, una delegazione di una regione d’Italia si rechi ad Assisi e doni l’olio necessario ad alimentare la lampada votiva che arde presso la tomba del Santo.

Questo gesto custodisce un significato profondo: alimentare la fiamma della lampada significa tenere vivi i suoi insegnamenti, alimentare lo spirito e i valori di cui san Francesco è stato portatore e testimone.

In questi giorni di festa si intensifica una consuetudine ormai diffusa: il pellegrinaggio dei fedeli nei luoghi che hanno visto nascere e dispiegarsi la vicenda umana e cristiana di san Francesco.